Tra i lecci e gli ulivi svetta una delle tante torri di avvistamento di Puglia, lì dal XV secolo, quel che resta di un vicino villaggio romano.
Torre Castiglione nel cuore della Riserva Naturale Regionale Orientata “Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore” è stata reinterpretata dall’artista tarantino Pierluca Cetera e dal gioiese Maurizio Di Feo che la hanno immaginata su lastre di ferro. Un’opera nata per essere esposta proprio accanto alla torre, una installazione site specific per il Contempo Festival, ma le traversie che hanno portato all’annullamento di questa edizione del festival, hanno ridotto la visione dei due artisti, che sarà comunque possibile ammirare nella chiesa sconsacrata di San Giuseppe a Conversano, sino al 24 settembre.
“La cruna dell’ago” con le sue sei lastre di ferro che riproducono figure antropomorfi e animali, prende vita così ai lati dell’altare della chiesa grazie all’incrocio traversale con il Lectorinfabula, che la ospita.
“L'intervento vuole dare nuovi effetti visivi a dissociare spazio in immagini liriche, ora piene di esasperato dinamismo alternate a vuoti di figure sagomate che stanno a indicare infatti l’importanza della doppia visione, una duplice prospettiva - spiega la curatrice del Contempo, Valentina Iacovelli - L’opera non ha un verso di lettura; nello stesso tempo è pesante e leggera. I due autori amano entrambi lavorare sui metalli. La cruna del lago è stata sottoposta a un processo di variazioni di umidità e temperatura. Gli effetti della corrosione, creano una variazione di tonalità come in un dipinto, per un risultato visivo finale cercato. La relazione col contesto è strutturale ed essenziale, tuttavia, grazie alla natura dell'opera in moduli componibili è stata possibile la sistemazione in una sede diversa, creando quindi una rottura con il concetto iniziale”.