Il paradiso piomba in terra e la ricerca di un eden che sia qui è la ricerca di tutta una vita di Gino Marotta.
Tra il falso dei materiali industriali e la poesia che alberga nell’animo umano, Marotta vive e opera in bilico, tra due mondi. Inizia ad interessarsi al design industriale cercando di fondere il naturale con l’artificiale. Imprimendo stampe di soggetti naturali su materiali sintetici. Sceglie spesso il metacrilato “materiale squallido ma usato in modo poetico” come lui stesso lo definì. Oasi d’ombra, fenicottero d’ombra, giraffa d’ombra, pantera apparente nati tutti tra gli anni Sessante e Settanta assemblando lastre in metacrilato traslucido di colore grigio, che interagiscono con la luce artificiale con effetti di ombre e trasparenze.
Le sue sono contraffazioni della natura, come nella serie Eden, cinque strutture in metacrilato verde trasparente prodotte tra il 1967 e il ’73: albero del paradiso, universo vegetale, siepe artificiale, fenicottero artificiale, serpente artificiale.
Cerca uno spazio vivibile che sia qui tra noi, un paradiso in terra. I colori donano vita agli artifici dei materiali.
Gillo Dorfles di lui disse “Marotta produce spazi veri operando con materiali falsi”.
Cita ironicamente la storia dell’arte italiana utilizzando supporti sintetici quotidiani. Gioca con l’imperante sviluppo industriale italiano che tinge con una foschia grigia l’incanto del Bel Paese. Le sue opere sono voli pindarici tra la produzione di serie tipica della pop art, come nel Paesaggio artificiale, sei pannelli di colori diversi (rosso, arancione, giallo, verde scuro, verde chiaro e blu) dove imprime con stampa sottovuoto la figura di un paesaggio con un albero ai rilievi e alle incisioni che rievocano la scultura italiana.
Abbiamo visto una mostra di Gino Marotta Dialoghi: Pino Pascali/Gino Marotta Artifici Naturali a cura di Rosalba Branà e Lorenzo Canova nella meravigliosa cornice del museo Pino Pascali di Polignano. Per ogni informazione cliccate qui.