Scattarsi una foto ogni giorno, per tutta la vita, riproporre a distanza di anni le stesse pose, gli stessi abiti. Fotogrammi d’esistenza.
La vediamo crescere, maturare, invecchiare, lo sguardo ed il sorriso immutati. Cambiano le mode intorno a lei, i vestiti, gli oggetti, arriva la modernità eppure tutto resta immobile. Sul fotogramma d’esistenza.
Un lavoro lungo anni, sezioni temporali a scandire periodi. I capelli lunghi, corti, ancora lunghi e più fragili didascalici mutamenti. Sul molo del porticciolo di Monopoli le fotografie ancorate ai blocchi in cemento raccontano storie nelle storie. Si scoprono larghi sorrisi, dolci metà, il trascorrere del tempo. Si scopre la morte degli animali nel loro non esserci, in una inesorabile sostituzione.
Nancy Floyd ha iniziato a scattarsi fotografie nel 1982, aveva 25 anni. In alcuni anni non ha scattato fotogrammi, aveva perso interesse per il progetto. Oggi sono 2500 gli scatti che compongono il suo calendario visivo. Una parte di Weathering Time è visibile e visitabile fino al primo novembre per il PhEST.
È un diario intimo condiviso quello della fotografa del Minnesota dove si fondono riflessioni e ricerca, dove è possibile trovare presente e passato scoprendo un nuovo rapporto con gli oggetti, con l’ambiente, con se stessi. Con le persone che si amano, con gli animali. E con l’inesorabile trascorrere del tempo. La ruga intorno agli occhi, una macchia sulla pelle. Fotogrammi d’esistenza che rivelano la presenza, l’impronta e la traccia lasciate in un viaggio chiamato vita. Mentre osserviamo i dettagli il quadro generale è una strada percorsa insieme. Osservatori di una vita che scorre, inesorabilmente.