“Non sempre si riesce ad essere eterni”, scrive Alda Merini, lei che con le sue parole ha colmato il vuoto delle ombre che si animano nella mente.
Lei, che con i suoi versi, resta eterna. Alda Merini, poetessa e scrittrice, nata a Milano il 21 marzo del 1931, a soli 15 anni il suo talento è riconosciuto dal critico letterario Giacinto Spagnoletti che recensisce positivamente una sua poesia. Il padre non ne è entusiasta né la madre che immagina per Alda un futuro di moglie e madre. Le difficoltà e le ostilità in famiglia non frenano il flusso di parole che Alda riversa sulle pagine dove inevitabilmente si incontrano già anche le inquietudini del lungo percorso di cure psichiatriche che ne segneranno tutta l’esistenza. Nel 1953 Alda Merini sposa Ettore Carniti, operaio, che sarà il padre delle sue 4 figlie. Nello stesso anno pubblica il primo libro in versi La presenza di Orfeo. Dal 1964 al 1972 Alda torna a scontrarsi con il suo disturbo mentale e sarà internata, per lunghi periodi, in un ospedale psichiatrico. Nel 1979, dopo un lungo silenzio torna a scrivere, versi dove racconta la sua malattia e la sua degenza. La Terra Santa vedrà la luce nel 1984. “Le più belle poesie/ si scrivono sopra le pietre/ coi ginocchi piagati/ e le menti aguzzate dal mistero./Le più belle poesie si scrivono/ davanti a un altare vuoto,/accerchiati da argenti/ della divina follia./Così, pazzo criminale qual sei/ tu detti versi all’umanità,/i versi della riscossa/e le bibliche profezie/ e sei fratello a Giona./Ma nella Terra Promessa/ dove germinano i pomi d’oro/ e l’albero della conoscenza/Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto./Ma tu sì, maledici/ ora per ora il tuo canto/ perché sei sceso nel limbo,/dove aspiri l’assenzio/ di una sopravvivenza negata”.
Nel 1983 muore il marito e sposa il poeta tarantino Michele Pierri, medico cardiologo, e con lui vivrà nel capoluogo ionico per quattro anni. Tornerà a Milano e nel 1986 pubblica il suo primo libro in prosa L’altra verità. Diario di una diversa. Scriverà per il resto dei suoi giorni. Nel 2000 vede la luce Superba è la notte, raccolta di splendide poesie.
C’è tutto lo spettro emotivo e sentimentale nelle opere di Alda Merini. C’è la fede e il suo contrario. In ogni singolo verso c’è Alda Merini con il suo corpo e le sue cicatrici. Amore, passione, tormento, dolore, ammirazione, consapevolezza, fierezza, disperazione, esasperazione, tenacia, coraggio, solitudine. Lei che è stata una protagonista del mondo letterario, il suo mondo, che ha frequentato i letterati del suo tempo spesso omaggiandoli con splendide dediche come quella per Eugenio Montale che l’ha sempre stimata. “I tuoi acini d’oro/i limoni perduti/nel grembo di altre donne/che ti hanno solo sognato./Capita anche a me, Maestro/di aver fatto l’amore/con quelli/che non hai mai conosciuto.