“La musica è una storia che non ha età, non ha un tempo, perché è il tempo”. L’intera vita di Ezio Bosso è tutta lì, nelle sue parole. In quel tempo che è la sua vita, che a sua volta è, è sempre stata, e sempre sarà musica.
Nasce in una famiglia operaia a Torino e a quattro anni inizia a suonare, complice la Sonata al chiaro di luna di Beethoven di cui si innamorò perdutamente. Il suo talento è chiaro a tutti da subito e a 16 debutta come solista in Francia. Da lì in poi un turbinio di concerti con tutte le più grandi orchestre europee.
Ezio Bosso scandisce il suo tempo al ritmo della musica.
Direttore d’orchestra, compositore e pianista. Perché se la sua vita è musica vuole viverla in tutta la sua pienezza e quindi la compone, la suona e la dirige.
Ogni suo incontro con la musica è pieno, totalizzante.
Nella sua vita e quindi nella musica non si è mai fermato, è sempre andato oltre.
Come direttore ha diretto: la London Symphony, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, del teatro San Carlo di Napoli, del teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste, la filarmonica del teatro la Fenice di Venezia, la StradivariFestival Chambers Orchestra e la sua orchestra, la Europa Filarmonica, che ha creato mettendo nello statuto che tutti i componenti “debbano vivere come una comunità. Una società dove ogni contributo, ogni capacità diventa fondamentale per tutti. La mia orchestra è una comunità ideale”.
Come compositore, sulle note da lui composte ballano il Bolshoi di Mosca, il New York City Ballet e la Royal Opera House.
Quando si esibisce è emozione pure che travalica confini, generi, culture. Penelope Curtis, direttrice della Tate Britain definì il suo concerto alla Ikon Gallery di Londra del 2015 “l’evento artistico dell’anno del Regno Unito”.
Nel 2016 il suo concerto in piazza Maggiore a Bologna ha radunato 10mila persone letteralmente rapite dalla sua musica. Un evento unico, a tal punto da venire insignito del Live Award di Lisbona come miglior evento musicale europeo dell’anno.
Quando decide di dirigere e suonare al concerto del 1 maggio della Georgian State Opera and Ballet il pubblico non riesce contenere l’estasi e l’ammirazione e per ben sette volte si alza per lui in una unanime e appassionata standing ovation.
In tutta la vita Bosso ha sempre spalancato le porte per far arrivare la musica a quanta più gente possibile. La musica classica non è riservata alle élite per lui, ma è per tutti e di tutti.
Così quando sei ventenni precari realizzano quella che è stata una favola in carne e ossa cercando di far riaprire dopo trent’anni il Teatro Sociale di Gualtieri, Ezio Bosso prende parte a questa favola a modo suo, regalando a partire dal 2009, ogni anno, un concerto al Teatro Sociale e devolvendo tutti gli incassi al teatro.
La musica non ha confini, né geografici né di genere. E lui lo dimostra in ogni occasione. Come quando decide di portare all’Arena di Verona la cantata scenica Carmina Burana. Un omaggio al suo compositore, Carl Orff anche lui dedito all’abbattimento dei confini con la musica, riuscendo ad inventare un metodo per far arrivare la musica ai bambini sordi facendo crollare così una delle barriere più grandi con cui arginare la musica.
E se a crear confini che limitano la musica è la vita, Bosso spazza via anche quelli. Ha raccolto il testimone di Claudio Abbado, fondatore dell’associazione Mozart14 per promuovere laboratori musicali rivolti ai bambini in ospedale ai detenuti.
Spazza via i confini della cultura popolare portando in tv per tre ore e mezza la musica classica, la Quinta e la Nona sinfonia di Beethoven. Fa record di ascolti su Rai3 e il giorno dopo su google Beethoven è stata la parola più ricercata e su Amazon in vetta alle vendite musicali c’erano le due sinfonie di del genio tedesco.
E aprirà ancora porte e farà risuonare ancora musica, in Puglia dove torna con i solisti della Europe Philarmonic Orchestra dei giovani dell’Orchestra Filarmonica di Benevento. Lo farà con due concerti, uno al teatro Giordano di Foggia il 13 settembre e uno al teatro Apollo di Lecce il 19 settembre. Ai due concerti affiancherà sette prove d’orchestra narrate, su musiche di Mendelssohn, Schubert e Beethoven (11 e 12 settembre al teatro del Fuoco di Foggia, il 13 settembre al teatro Giordano di Foggia, il 16, 17, 18 e 19 settembre al teatro Apollo di Lecce). E infine un incontro su musica e arte il 15 settembre al Cineporto della Fiera del Levante di Bari.
Tutti gli eventi sono gratuiti sino ad esaurimento posti, con obbligo di ritiro voucher. Per informazioni www.pugliasound.it, 080.5414813.