Tra i vicoli stretti, gli scooter che sfrecciano non temendo scontri, battaglia a chi frena per ultimo, tra i palazzi finestre sulla storia.
Una piccola piazzetta, un campanile e la basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, a Napoli, che ospita una mostra dedicata all’impressionismo, francese, in un arco temporale dal 1850 al 1915. Il tappeto rosso a proteggere la pavimentazione in maiolica risalente al XVIII secolo realizzata da Giuseppe Massa. Percorso obbligato per scoprire le opere di Dupré, Rousseau, Guricault, David, Courbet, Gervex, Boudin, Monet, Renoir, Manet, Degas, Cezanne, Gauguin, Pissarro, Bracquemond, Guillaumin, Forain, Desboutin, Boldini e Lepic. Il progetto espositivo sorprende il visitatore e lo invita ad una riflessione su tutto ciò che l’impressionismo ha rappresentato per le generazioni successive. Le opere provenienti da collezioni private suggeriscono un viaggio tra i colori e le impressioni del tempo, tutto conduce ad un armonia, ad una realistica visione. Peso del percorso è Vase de fleur di Edouard Manet, i fiori delicati le tinte tenui, il tempo che passa veloce come per un fiore reciso.
Nella basilica, nei quadri esposti la traccia di un cambiamento che ha segnato la storia dell’arte e non solo, sotto le pareti storiche di Santa Maria Maggiore la rivoluzione impressionista è grido di libertà, lo stesso di una città immobile e pur sempre in movimento.
69 opere di 40 artisti, 3 sezioni, la mostra “Impressionisti e la Parigi fin de siècle” sarà visitabile fino al 27 aprile del 2025.