Ritratti di famiglia, l’obiettivo immortala nuclei e oggetti, case e cortili, strade e vicoli. Unico filo conduttore la famiglia globale.
E quanto si somigliano le famiglie, colorate, sorridenti, legate agli oggetti delle loro abitazioni, mobili, lampade, poltrone, tappeti. Il fotoreporter Peter Menzel ha ritratto 12 famiglie in diversi paesi del mondo, “un progetto fotografico fondato sul confronto e sul contrasto, che documentasse la vita quotidiana di famiglie rientranti nella media statica di 30 paesi”. Lui ha vissuto con 12 famiglie per poi ritrarle al di fuori della loro abitazione con gli oggetti delle loro case. Ha chiesto ad altri fotografi di fotografarne altre 18 per avere una visione di insieme sulla famiglia media, sui problemi delle popolazioni. Il progetto è un libro Material World: A Global Family Portrait, edito nel 1994.
Alcuni di quei ritratti rivivono oggi sulle pareti del Molo Margherita di Monopoli nell’ambito del festival internazionale di fotografia e arte, PhEST. Dal Texas alla Tailandia, dalla Samoa occidentale a Cuba, dall’Islanda al Messico. Ritratti di famiglie, storie di persone, tratti leggibili sui volti, ed intorno gli oggetti, gli arredi, simboli di ciò che si ha, di quello che si è conquistato, beni di consumo. Le città restano sfondi, periferie, immagini lontane, il focus è il nucleo, l’umanità, i sentimenti, i legami, le differenze, i contrasti, le dinamiche. Il sorriso dei bambini, innocente, uguale in tutte le parti del mondo.
Per osservare Material World: A Global Family Portrait di Peter Menzel basterà andare a Monopoli, il PhEST fino al 3 novembre 2024.