Geolier sorvola Napoli mentre scriviamo. Raggiungerà la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ospite dell’evento speciale dedicato a 101&
corto disponibile su RaiPlay dal 2 settembre. E potrebbe bastare questa notizia a dirci quanto inutili e sterili siano state le polemiche sulla presenza del rapper napoletano alla Notte della Taranta 2024. Ma approfondiamo l’argomento. Geolier è un cantore? Lo è. Viene dalla periferia di Napoli. Come tutti i dialetti il suo napoletano rimescola i pensieri della gente della strada, accoglie storie vissute ricche di imperfezioni, difetti, vizi, mancanze. La sua voce è voce di complessi architettonici privi di bellezza estetica ma contenitori di pezzi di vita, vera. Geolier come il cantore di un’epoca indefinita nel Salento canta una storia d’amore che si interrompe prima ancora di cominciare, aggiunge la malinconia, “stu core allegro mai”, canterebbero i Cantori. Schivo e a tratti timido Geolier entra in scena acclamato dalla folla dei 200 mila di Melpignano. “I p’ mme tu p’ tte”. Canta Geolier. Cantano tutti. “Questo pubblico, non è caloroso – dirà - è lava”. Anche dalla sua periferia il Vesuvio è vetta. Da raggiungere. E lui l’ha raggiunta. Shablo lo ha contattato a marzo quando aveva già ascoltato la Pizzica di Aradeo e aveva chiesto il significato di quel verso cantato in tutte le feste: “lu tamburrieddhu miu vinne de Roma me l’ave nduttu na napulitana”. Il viaggio del tamburello è quello che Shablo sceglierà di compiere in un Concertone che è flusso musicale nuovo. Niente di paragonabile alle edizioni precedenti. Un tamburello parte da Napoli attraversa il mondo fino ad arrivare in Argentina con Malachianta e percorre tutta la Puglia incontrando la Tarantella di San Nicandro Garganico che Ema Stokholma chiama impropriamente Pizzica, passa per Villa Castelli, San Marzano, Taranto, la Grecìa salentina, Aradeo. Ma questo flusso viene interrotto continuamente dalla diretta Rai che impone la presenza della presentatrice sul palco. Non ci è mai stata prima nella storia della Notte della Taranta. Ed è tutta qui la notizia dell’edizione 2024. Il Concertone di Melpignano non sarà mai più quel rito collettivo che nessuno poteva interrompere. È stato interrotto a beneficio di una diretta RAI dai contenuti superficiali e che non ha mai considerato il valore di questo motore attrattivo: i Canti e i Cantori. Ci sono solo gli ospiti per Ema Stokholma ed evidentemente per gli autori della trasmissione che sono gli stessi del Primo Maggio. Ed è tutto qui l’errore. La Notte della Taranta non sarà mai il Primo Maggio e non sarà mai Sanremo. O forse no. Il nuovo corso della Fondazione potrebbe portare dritto ad un prodotto sempre più appetibile per il mercato non solo televisivo e visti gli elevati costi all’introduzione di un biglietto per il pubblico. Torniamo al flusso della musica. Torniamo a Geolier. Shablo azzarda e ci regala una vera meraviglia quando va a ricercare tra i canti registrati da Diego Carpitella la Pizzica Tarantata: “santu Paulu miu de Galatina faciteme na grazia ca facitime na grazia stamatina stamatina facitime na grazia stamatina, santu Paulu miu de le tarante facitime la grazia facitime la grazia a tutte quante”. Campiona la voce di Tora Marzo e il suono del suo tamburello. Lo porta nel futuro con una sequenza di elettronica e suoni urban che introducono Geolier e la sua M’ Manc: “non mi stanco di dire che mi manchi, quando ti penso la notte, mi affogo se sto sognando, basta che non mi dici basta e che quando poi ti chiamo non stacchi rispondi e mi parli”. Tutto il pubblico canta i versi in napoletano. Cosa mancava alla donna, alle donne che invocavano San Paolo se non la libertà di amare? Shablo sceglie la pizzica tarantata quella capace di liberare i corpi dai malesseri che li ingabbiano in rigidità di azione e di pensiero. Nel piazzale dell’ex convento degli Agostiniani di Melpignano questa lava incandescente di cuori è libera di cantare i versi di Geolier e mescolare pizzica e Napoli, pizzica e pop, pizzica e rap, pizzica e urban, pizzica e mondo. Si manifesta la Grazia.