Qual è il colore di una strega che li comanda tutti?
“Ogni giorno uno diverso, tranne il marrone”, che richiama i divani in velluto della nonna per nulla amata. Chiara Tagliaferri è una strega che cerca vendetta, ma vuole anche un abbraccio, quello che arriva alle spalle come nel gioco che faceva da bambina. Rielabora il suo passato, racconta aneddoti di un presente ammantato di splendidi abiti sontuosi e colorati come uno strepitoso Valentino arancione con il quale ha riportato al silenzio un pretestuoso ciarlone. Per raccontare se stessa e il suo primo romanzo, Strega comanda colore, parla dei libri che ha amato, dall’Arte della gioia di Goliarda Sapienza a Sorella mio unico amore di Joyce Carol Oates sino a I Blues di Tennessee Williams.
Libri in cui c’è amore, ma anche dolore “raccontarlo è un po’ esorcizzarlo” spiega lei “in questo libro ho seppellito i vivi e i morti. Io credo che chi ti ha fatto soffrire debba essere seppellito due volte”. Grida vendetta la strega che è in lei.
A dispetto della sua voce, dolce e suadente e dei lunghi capelli oro, non è una Pollyanna, non è una bambina dell’amore, ma una Morgana, esattamente come le sue, che cerca bellezza, perché “è salvifica”, sempre “anche cospargendo di brillantini la tua strada, non cambierà a sostanza delle cose, ma cambierà il modo in cui le approccerai”.
Parla come un fiume in piena, del marito, Nicola Lagioia, che leggendo di nascosto la bozza del suo libro, si è presentato a lei la mattina con un meraviglioso mazzo di fiori. Parla dei tanti morti che accompagnano la sua vita e del funerale evento che ha promesso alla mamma, con una marea di gente tutta lì per lei. Ora il dolore l’ha esorcizzato, ma quando era piccola e indifesa? “io avrei voluto essere al centro della vita, ma sono sempre stata alla periferia della vita”.
Giura vendetta a chi le ha fatto male, ricordando quando ha dovuto subirlo, perché “Per avere coraggio devi essere contenuta in uno sguardo d’amore” e quello sguardo l’ha trovato soltanto crescendo.