Svegliarsi, avvertire lungo la schiena un brivido di freddo, prima di prepararsi per uscire e camminare, diecimila passi per abitudine salutare.
La galaverna regala emozioni inconsuete. Aghi di ghiaccio a decorare rami, arbusti, alberi, fili d’erba. Scenari da fiaba, racconti del passato, paesaggi incantati di mondi fantastici animati da personaggi invisibili pronti a palesarsi a chi vuol vederli.
La galaverna, nelle campagne emiliane, un banco di nebbia, un filo di vento, temperature sotto lo zero e il gioco della meraviglia è fatto. Potere della natura, sorprendere e regalare infiniti piccoli nuovi dettagli, goccioline che si cristallizzano in ghiaccio urtando l’ostacolo e seguendo il vento allungandosi. Sottili aghi di ghiaccio che non feriscono ma cadono via urtandoli distrattamente con il nostro passaggio e sciogliendosi con l’innalzarsi delle temperature durante il giorno.
Il sole disegna tra gli aghi forme di luce tenue.
Il rumore di un auto in lontananza nella magia della natura è l’incedere di una nave aliena arrivata sulla terra per osservare da vicino il singolare fenomeno o ancora la carrozza moderna di un vecchio mostro venuto a prenderci. Quante storie si affollano nella memoria mentre avanziamo sul sentiero tracciato attraversando la campagna prima che la realtà torni a dominare il nostro tempo e il nostro spazio sottraendo alla fantasia il potere dell’immaginazione per restituirci la quotidianità dei nostri affanni. È un’aria di vetro, limpida come il mattino del nuovo giorno, voltarsi e guardare indietro è scoprire se stessi, nel gioco che la natura dona a chi vuole coglierlo.