Autunno, come foglie che attendono acqua mentre si colorano di brillanti marroni, così le acque cristalline del mare attendono il sole.
Tramonto a sud-ovest, quando la sera anticipa il suo arrivo promettendo domani migliori, e il mare veste seta arancio corallo con mille sfumature calde come l’estate appena passata. Osservare i nuovi vestiti leggeri come impalpabili nuvole, mentre tutto resta in silenzio in attesa dell’unico suono che si vuole ascoltare, un respiro, uno solo, l’ultimo del giorno, prima che arrivi il buio, il respiro di un momento unico.
In bilico nell’istante di ciò che era e di ciò che sarà, aspettare che si sublimi l’eterno presente. Come afferrare variabili e renderle stabili, il divenire tarda ad arrivare, ed il passato è ancora sempre troppo recente.
Sulla riva lo sguardo rivolto a sud-ovest, lì dove il sole poggia la sua stanchezza sulla terra elargendo bellezza agli occhi fermi, aspettare una nuova sfumatura, viola come il colore della sera, che sopraggiunge delicata come ombra che si allunga e tutto rende meno nitido, visibile, luminoso.
Il brusio del mare rompe l’incanto, è tempo di toni più scuri, è tempo di superare l’istante, scrutare il cielo in cerca di stelle. Il tramonto a sud-ovest lascia spazio alla notte, la luce delle barche al largo immobili sull’acqua, presto per rientrare c’è ancora da pescare nel buio e nel silenzio. Nel buio e nel silenzio ogni colore resta vivo nel ricordo, come irripetibile, eppure domani è ancora un nuovo spettacolo.