Ascoltare nel silenzio assoluto una voce che narra di storie di tempi sconosciuti e spazi inventati, di vicissitudini intriganti e deludenti.
Una voce fuori campo in una sera d’estate, il cielo stellato e la luna che sorride a Giove. Nessuna meteora, nessuna stazione orbitante, nessun satellite, nessun aereo in rotta per chi sa dove, solo il bagliore delle stelle nel blu di Prussia.
È una storia che parla di te forse, del sogno e dell’incanto, della magia e della passione, del vivere liberi senza il peso delle oppressioni. Narra dell’inquietudine della solitudine e della felicità della compagnia, di senso del dovere che non è mai aspettare che il tempo passi osservando il mondo dalla finestra, il vetro opaco dalla polvere degli anni.
Una voce che racconta di incontri, conoscenze, rituali, risate, passeggiate in riva al mare, mostre d’arte, mille avventure. È un suono dolce, confortante, armonioso, che colora di infinite sfumature la storia, tinte delicate pastello, grigi e neri a contrasto.
Ascoltare nel silenzio assoluto una voce è riempire l’attimo, l’istante, è dipingere quadri che si animano, curandone i dettagli i particolari, come scenografie da rinnovare, nuove quinte. Sul filo dell’equilibrio tra il rimanere in ascolto e interrompere la visione, captare nuove parole che parlano di un essere che c’è nel bene e nel male, resta accanto a volte silenziosamente altre rumorosamente, e non mente mai. Parla voce, parla ancora, nuovo episodio, ed è semplice scegliere di restare in ascolto.