Le coperte in pile verde su ogni sedia nera sotto la copertura nell’atrio “Cherubini” del Campus Universitario del Politecnico di Bari
indicano che potrebbe fare freddo. Le poltrone sono 400, le norme vigenti in materia Covid-19 non consentono di allargare la platea. È la festa delle matricole, un venerdì 29 di ottobre. A dare il benvenuto il rettore Francesco Cupertino, un breve saluto prima di lasciare il palco al comico Valerio Lundini.
Lo spettacolo è Il Mansplaning spiegato a mia figlia, lui, Valerio Lundini arriva con largo anticipo, un saluto in diretta alla web radio del politecnico, le interviste di rito, e poi cattura l’attenzione dei 400 ragazzi e ragazze, pronti a ridere con la leggerezza che solo loro hanno.
Lundini non delude, ripropone lo spettacolo che lo ha visto protagonista l’estate passata per l’Italia. Sketch, giochi di parole, musica, la sua satira ha un linguaggio nuovo che non tradisce la storia della comicità italiana. Ha i tempi giusti, domina il palco e i corridoi laterali che percorre in cerca di un leggio mentre le 400 matricole si divertono e ridono a crepapelle.
Lo show comico è una passeggiata nel mondo attuale, nelle visioni capovolte del comune pensare, è aria fresca in un atrio che pareti non ha. È uno sguardo sulla quotidianità fatta di piccole scene di comicità che si susseguono rallegrando il grigiore del tempo.
Il comico romano, anche conduttore e autore televisivo, ha in sé una verve inconfondibile, riempie con la sua sola presenza l’intero palcoscenico. Il suo bagaglio fatto di osservazione e studio, di idee geniali e riflessioni più attente, è a disposizione del pubblico che ne trae scene da riproporre lungo corridoi di aule e laboratori.
Le coperte in pile non servono, Lundini riscalda con la sua intelligente comicità.