In palio il Comune
C’è fermento in città. Nel capoluogo di regione è tempo di campagna elettorale ed è un fiorire di dibattiti nei bar e agli angoli delle strade: quando si vota? Io non voto e tu? Sono tutti uguali!
Passeggiate nei mercati rionali, inaugurazioni di provvisori comitati elettorali buoni per ribadire che si è presenti, è già un pullulare di manifesti elettorali di questo o quel candidato. Maggio non è poi così lontano e per convincere un elettore ogni mezzo è buono.
Sui social poi altra vita altra storia e ci si ritrova anche a cantare con il sindaco Decaro, lui che da sindaco si ricandida alla guida di Bari per un nuovo mandato riunendo gran parte della sinistra. Candidato naturale ha alle spalle una piccola parentesi da onorevole, da consigliere regionale e un lungo lavoro da assessore nella prima giunta Emiliano.
A sfidarlo una sua vecchia conoscenza Pasquale Di Rella, già presidente del consiglio comunale eletto nelle liste del Pd, ha vinto le primarie del centrodestra, in rappresentanza di alcune civiche e con l’appoggio di Forza Italia, sbaragliando la concorrenza composta dal candidato per la Lega Nord Fabio Romito e quello di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre.
Il Movimento 5 Stelle schiera Elisabetta Pani, pianista e docente del Conservatorio di Foggia.
Da indipendente si presenta Irma Melini, consigliera comunale eletta nelle liste del centrodestra è passata poi nel gruppo misto.
Non manca il candidato del Partito Liberale Ascanio Amenduni, 63 anni, avvocato esperto in diritto civile, commerciale, bancario, amministrativo, europeo e penale.
Per la sinistra scende in campo l’ex esponente di Rifondazione Comunista Sabino De Razza con la lista “Bari città aperta”.
Sei candidati in cerca di carica, per ora. Tutti pronti a lottare per avere un posto nell’assise comunale. Non tutti ce la faranno. Accanto a loro un esercito di candidati buoni a raccoglier voti per le liste ma gli eletti saranno veramente pochi: 36 consiglieri dei quali solo uno sindaco.