Il suo è un mondo visionario che incuriosisce, attira l’attenzione, di fronte alla sue opere non si resta indifferenti, si è rapiti.
Palazzo dei Diamanti a Ferrara apre le sue porte dopo l’emergenza Covid alla mostra Antonio Ligabue. Una vita d’artista, visitabile con prenotazione fino al 5 aprile 2021. Più di 100 opere, 77 dipinti, 20 sculture, disegni e inediti per una mostra a cura di Marzio Dell’Acqua e Vittorio Sgarbi con la supervisione di Augusto Agosta Tota, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalla Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma
Non ha avuto una vita semplice, Antonio Ligabue. Verrà espulso dalla Svizzera e raggiungerà Gualtieri in provincia di Reggio Emilia, i suoi pensieri si trasferiscono nelle sue opere, i suoi tormenti lontano dagli ospedali psichiatrici dove viene spesso ricoverato si trasformano in pennellate energiche di colore.
Nel percorso espositivo affiorano i temi fondamentali della sua ricerca. Nel primo spazio dedicato al diario intimo degli autoritratti, Ligabue ci appare immerso nella natura, le tele annotano i suoi cambiamenti.
Nel settore dei paesaggi del cuore c’è la piazza di Suzzara con il mercato ma anche i campanili e le montagne dei suoi ricordi di infanzia.
Antonio Ligabue nel corso della sua vita si dedicò a ritrarre amici e sconosciuti e donne. E nello spazio dai ritratti alle nature morte, ritroviamo il ritratto di Cesarina, quello dell’anziana Fanny Kessler e quello del professore Vigorelli.
Il percorso espositivo prosegue con gli animali selvaggi a quelli domestici, dove si trovano volpi, leoni, leopardi, iene, uccelli rapaci, gorilla, ma anche cani, galli e galline. Non mancano i quadri di paesaggi agresti e scene di caccia e infine la neve e le tormente.
La poetica di Antonio Ligabue è tutta qui, in queste opere, pitture e sculture in cui prevale la forza, il genio, visione inusuale.