Arancione, come una passione in un tramonto infuocato. È il colore che alcune regioni continueranno ad avere per ancora una settimana.
Vorrei fare il giro delle librerie indipendenti della città, a piedi per macinare passi in un giorno in cui a Pane e Pomodoro audaci giovani sfidano il timido sole improvvisando un bagno fuori stagione. Come è strana questa città basta un sabato di gennaio che sembri aprile perché ci si riversi sul litorale, mascherina sul viso, ad assaporare una vaga idea di libertà. Se non ci fossero tutte queste forze dell’ordine ad incutere timore, potrebbe essere un sabato qualunque di un qualunque mese di un anno no-covid. Facile trascorrere una giornata qui nel centro di Bari tra lungomare, via Sparano e corso Vittorio Emanuele. Fare piccoli acquisti approfittando dei saldi. Un leggero languorino suggerisce una sosta in un bar, breve, il tempo di ritirare un anonimo bicchiere usa e getta, nessuna possibilità di riposarsi pochi minuti seduti comodamente.
No. Le code disciplinate, i sacchi di spazzatura ricolmi, il caffè in piedi, le chiacchiere soffocate.
Librerie aperte per scegliere i libri per distrarsi, da leggere nel momento in cui si ha voglia di evadere, superare confinamenti forzati e viaggiare ancora, con pagine vissute ed altre solo immaginate.
Vorresti pranzare guardando il mare, ma hai una necessità che è difficile realizzare. Locali chiusi, bagni pubblici assenti, lasciare il centro è la scelta obbligata. Dirigersi verso casa. E dopo il sollievo starsene a casa non è indicato. C’è parco due giugno, polmone verde della città, dove fare un po’ di attività fisica. Certo prima un bel panino super condito. Basta saper scegliere dove ordinare. Ed ecco il parco dove tutti camminano e fanno movimento, famiglie con i bimbi travestiti per carnevale, anziani coniugi, giovani amiche, appassionati di sport. Ecco un altra città, gli alberi sorridono a tanta vitalità. Bari accoglie i suoi cittadini che disciplinati respirano la libertà.