Non sarà alta venticinque metri, non sarà maestosa, non ci saranno al suo interno gallerie. Brucerà lo stesso, lentamente, fino all’alba.
La Fòcara di Novoli, in provincia di Lecce, sarà accesa sabato 16 gennaio per la festa dedicata a Sant’Antonio Abate. Un’accensione diversa quella del 2021, senza pubblico, senza devoti, senza folla. Distanziamento, meglio piazza vuota, impone la normativa anti-COVID. Lontananze, distanze, assenze a ricordare quanto provvisoria sia la vita.
I tralci di vite in fascine, arte nel deporle, si arrestano a più basse altezze in piazza Sant’Antonio, sei metri per cinque dicono gli organizzatori. Qui dove si benedicono gli animali, suggestivo scorgere negli anni passati un asinello accanto un pesce rosso, qui si celebra il rito sacro, e quello laico. Sacro con la parte liturgica e laico con il fuoco e la musica. Due i momenti musicali. Il primo affidato a Cesare Dell’Anna con un percorso che accomuna musica sacra e quella delle bande nelle processioni. Il secondo a La Notte della Taranta con la sua orchestra, i ballerini e il direttore artistico Daniele Durante. Tra i brani della tradizione per questa edizione, l’etnomusicologo Durante ha scelto Sant’Antonio allu desertu, portato alla notorietà dalla cantante di fado portoghese Amalia Rodrigues. “Proposto per la prima volta da Maria Monti nel 1969, il canto fa riferimento alle continue tentazioni che il diavolo riserva all’asceta costretto a rifugiarsi nel deserto. Nella cultura popolare c’è sempre l’invocazione al Santo per essere protetti dalle tentazioni che oggi, sono rappresentate dal virus. Siamo costretti a resistere alle tentazioni di fare festa, di stare insieme, di abbracciarci. Un attacco frontale che fronteggiamo con la musica”, ha spiegato Durante. Musica che travolge, che invita a lottare, resistere per tornare alla normalità.
Uno spettacolo, sacro e profano, solo televisivo. Solo per la Puglia.
In tempo no-COVID la cultura era per tutti.