Inebriante, delicato, insistente. Un profumo che conquista e seduce, mentre si percorre il viale tra gli alberi di prugne e albicocche.
Lui, con il suo rosa tenue, sul suo stelo, sorride al sole. Amarillis Belladonna, rosa, che puntuale nel mese di settembre regala la sua presenza e le sue doti crescendo dal bulbo che per un anno il terreno ha custodito.
Rosa, elegante e un po' vanitoso per la sua bellezza, il suo profumo, il suo lasciarsi cullare dal vento, il suo farsi adorare da api e calabroni. Lui che primeggia in un giardino in cui a settembre altri fiori tardano ad arrivare.
Raccoglierli e metterli in un vaso in casa significa privare il cielo di tanto spettacolo e donarsi il mal di capo, per quell’odore persistente che se pur piacevole in un luogo chiuso è quasi asfissiante. Come la sua bellezza. La gerbera gialla gira il capo dall’altro lato temendo la competizione.
Cogliendo un fusto dal mio giardino osservo i fiori, sei petali, rosa, delicati, eleganti, profumatissimi. Un’ape protesta per averle sottratto l’estasi, le sorrido invitandola più in là dove un numeroso gruppo di amarillis cresce all’ombra di un fico, infinitamente più chiaro il loro colore.
Il suo nome ha origini greche, deriva dal verbo amarysso, splendere.
Il vaso di vetro attende il suo ospite, dona lui acqua e pareti cui poggiarsi. Nel salone illuminato dall’ultimo raggio di sole, il piccolo fiore sorride alla sua momentanea dimora.
Lui, delicato, sa che conquisterà, nella notte che si avvicina, l’ospite inatteso. Elegante, fiero, timido e di bellezza splendente. Difficile resistergli.