Caro Ipno, dobbiamo parlare/ abbiamo un conto da sistemare./ Sappiamo tutti che quando arrivi/ a noi tutti della sveglia privi…
E perché mai, allora, dimmi
con mia figlia così tanti drammi?
Anche se ha sonno, ed io lo vedo,
mi fa alzare quando mi siedo.
Le acrobazie lei vuole fare
e stare a terra ancora a giocare.
Gli occhi son rossi, la voce più roca,
la luce in casa è ormai fioca.
Ma niente da fare, la bella non molla,
tra le tue braccia proprio non crolla.
Io me ne accorgo che intorno alle sei
stai lì seduto accanto a lei,
ma è troppo presto e ti butto giù,
forse per questo non torni più?
Mi devi scusare, adorato mio,
io ti cerco, tu sei il mio dio!
Se potessi ti abbraccerei
tutti i giorni già dalle sei!
Ma con lei non lo posso fare
o poi la notte me la fa pagare!
Quindi Ipno, facciamo un patto:
vieni da noi intorno alle otto.
Siedi qui a tavola, mangia un pochino,
poi dopo cena un libricino,
facciamo pipí, laviamo i dentini,
e poi al calduccio mettiamo i piedini.
Metti via quella faccia offesa,
guardala adesso come sta stesa.
Questo momento è quello giusto
per farla dormire davvero di gusto…
Togli quel muso dalla tua faccia,
sollevami, dai, dalla faticaccia
di dirle ancora:-E’ ora di nanna!
Vieni a dormire con la tua mamma!-
Poi chiama Morfeo che li prende tutti
i sogni belli e van via quelli brutti!
Su una nuvola rosa la fará volare
e quelli unicorni accarezzare…
Dolci risate le fará sbocciare,
che importa se mi faranno svegliare…
Saprò che è lì sui suoi sogni a vegliare.
Se poi un papavero gli è rimasto,
mettetelo pure sul mio occhio esausto,
voglio andar lì, in quel posto lontano,
dove il mare mi cullava pian piano…
Tutti i pensieri portatemi via…
Ecco, si carica la mia energia!
Visto? Era facile, bastava parlare!
Adesso sí che sai cosa fare!
Ci vediamo domani, non ti scordare!
Alle ventuno si inizia a sognare!