Una neviera, profonda 12 metri, scavata avanzando lentamente tra i blocchi di pietra, un tempo serviva a conservare la neve per l’estate.
Neve compattata, e tra un blocco e l’altro la paglia come isolante. La neviera del barone Caracciolo di Locorotondo e conte di Martina Franca, è una tra le più grandi di Puglia, oggi piccolo museo dedicato ai contenitori in ceramica di un tempo, provenienti da Terlizzi, Grottaglie e Cutrofiano e agli strumenti per la misurazione della gradazione alcolica dei vini.
L’agronomo e ricercatore Pasquale Venerito accompagna i visitatori della fiera della Biodiversità a Locorotondo in un viaggio alla scoperta anche dei vigneti e delle le infinite cultivar dell’uva da preservare, Baresana, Fragola, Perla nera, e tante altre, bianca, rossa dagli acini tondeggianti oppure allungati ed anche un po’ ricurvi. Ogni assaggio è un’immersione nella memoria del tempo che non si è vissuto. Tra i giardini antichi, quelli di melograni, tra i lecci e la vite scoprire costruzioni del 1600 altre del 1800 e nuove strutture. E dai vigneti il vino nella vicina cantina, bianco, rosso, rosato, Minutolo, Aleatico nomi e colori, odori e sapori si alternano e l’esperienza è intraprendere un nuovo percorso di conoscenza.
Frutti antichi riportati in produzione, conservazione e studio, nuove produzioni. La facciata della Masseria del 1800 con il suo giallo ed il suo rosa osserva l’ampio spazio che va riempiendosi di curiosi tra le bancarelle dei venditori di infinite prelibatezze.
Un altro giro, per assaggiare altri prodotti, scoprire varietà di olive sconosciute e marmellate improbabili, liquori di mele cotogne e salumi, miele e fichi secchi. Mentre il sole volge al tramonto.