Ci sono giorni in cui apro la galleria foto del mio cellulare e vado a ritroso negli anni. 2022, 2021, 2020.
Vado a ritrovarmi, caschetto nero, occhi neri, fisico tonico. Mammelle tutte e due sul mio corpo e la spensieratezza. Ho nostalgia. E come un trailer rivedo veloce tutto il 2023. Vorrei associargli una canzone, come sono abituata a fare, ma l’unica cosa che penso è: “ho passato davvero tutto questo?”. Alcuni giorni fa, ho incontrato una ragazza, che per privacy, chiamerò: Stella.
Stella era con me in ospedale, era alla sua seconda infusione di chemioterapia. Ha perso già tutti i capelli e non faccio che avere il suo bellissimo viso pieno di lacrime davanti a me. Porto la mia mente al ricordo, alla me di qualche mese prima. La prima reazione che si ha, è proprio quella di non accettare la trasformazione del proprio corpo, sopratutto se prima era perfetto. Ho cercato di incoraggiarla e di dirgli che poi, all’improvviso si sveglierà e tutto quello che le appartiene ritornerà. Capelli, sopracciglia e ciglia, consigliandole quei piccoli segreti di make up. Pur sapendo che in quel momento non riesci a prendere consapevolezza di quello che ti sta accadendo e credi che sia impossibile. Il mio compito era quello di donargli un messaggio di forza. Quando ti viene consegnata una diagnosi di un tumore alla mammella e ti viene detto che: “farai la chemioterapia” l’unica cosa che pensi è: “I capelli!”. Non avrei mai immaginato nella mia vita, di perderli eppure il mio ex ospite indesiderato, ha reso possibile tutto ciò. Quello che io ho fatto è innescare un meccanismo di consapevolezza immediata e di accettazione ed in questo la mia passione per la moda e la mia creatività ha giocato un ruolo fondamentale. Ho iniziato a cambiare stile, indossavo turbanti abbinandoli a vestiti da gitana colorati. Cercando di mettere a fuoco il mio viso con trucchi e strass. Ho cavalcato passerelle per sfilare mettendo al centro l’importanza del corpo, che gioca un ruolo fondamentale e con il suo linguaggio ho voluto mostrare a chi mi guardava, che nonostante tutto, in quel momento io ero lì. È stato terapeutico accettarsi malgrado le terapie cambiassero il mio aspetto fisico. Sapevo che, nonostante il casco refrigerante, che non me ne vogliano chi lo ha inventato, ma è una tortura tremenda, avrei perso tutti i capelli di lì a pochi giorni dalla prima infusione di chemioterapia. Avevo prurito su tutta la cute ed un giorno mentre eravamo a pranzo da mio fratello, in valle d’Itria, ho messo la mano vicino al collo ed ho trovato un mucchio di capelli, ho riso anche in quella occasione, come se quello che stesse accadendo non era a me, come se sapessi che avrei trovato una soluzione ed il 30 Aprile 2023 nello scantinato del papà della mia amica, con un rasoio elettrico, buttavamo giù tutti i miei capelli, con il nodo alla gola e gli occhi pieni di vita diventavo la ragazza rasata. Un nuovo look, una nuova me, una nuova condizione, non c’era tempo per capire, c’era solo voglia di finire le cure e vivere. Sono stati sei lunghi mesi e spesso mi sentivo dire: “stai bene così!” “ sei più bella rasata” “ti stanno bene i turbanti” “ hai una luce diversa”. Sei sempre bella per chi ti guarda da fuori, per chi non può ben comprendere come ci si sente è una condizione forte, ma alla fine l’obiettivo era un altro. Non è per tutti cosi, ma la testa gioca un ruolo fondamentale, bisogna ingannarla e solo così puoi accettare quella condizione temporanea. Quando ho rivisto allo specchio le sopracciglia non ci credevo e pian piano tutto iniziava a ritornare. Il cancro al seno ti lascia una ferita nell’anima che va oltre ogni cosa, ti lascia una cicatrice grande tanti centimetri, ti lascia il ricordo di quella parte del corpo che non c’è più, che a volte non ti fa trovare quella femminilità a cui eri legata, ti lascia il segno di una lunga battaglia, anche se non ho scelto di essere una guerriera, ma ho scelto di voler vivere, ti lascia la consapevolezza che tutto ciò che conta nella vita è essere in salute. Ti lascia l’importanza della prevenzione, che può salvarti la vita. Ti lascia tanta rabbia, ma anche tanta attenzione per le piccole cose e per quello che di bello tu possa apprezzare. Ti lascia la voglia di amarti nonostante tutto. E si, ti lascia negli occhi anche quella luce diversa che tutti adesso vedono.