Nei giardini incantati fresie e iris dipingono quadri, colori intensi e sfumature impercettibili. Pollini ed api creano nuove gradazioni.
Il sole caldo regala anticipi d’estate e intorno ai limoni l’albero di Giuda colora di magenta la settimana santa. Nell’aria un vento nuovo canta melodie inascoltate. Il bambino sul balcone declama versi da recitare più tardi a scuola, “vieni, primavera, vieni/ a svelare la bellezza del fiore/ celata nel bocciolo/tenero e delicato. /Lascia cadere le note/che porteranno i frutti,/e passa con cura il tuo pennello/d’oro di foglia in foglia”. Scintille di Rabindranath Tagore.
Giacinti bianchi e rosa sfidano i tulipani arancioni, rossi e neri, ed è una gara a rinascere, rifiorire, vivere, assaporare l’istante e la bellezza di una tavolozza dalla quale attingere ricordi nuovi. Nel frutteto la sfida è tra il ciliegio e il pesco. “Si erge carico di fiori il pesco,/ non tutti diventeranno frutto./ Risplendono chiari come spuma rosata/ attraverso l’azzurro e la fuga di nuvole./ Simili a fiori si schiudono i pensieri,/ centinaia ogni giorno,/ lasciali fiorire! Lascia a ogni cosa il suo corso!/ Non chiedere qual è il guadagno!/ Vi deve pur essere gioco e innocenza/ e dovizia di fiori,/ altrimenti per noi sarebbe/ troppo piccolo il mondo/ e la vita non un piacere”, è la piena fioritura di Hermann Hesse.
La mimosa, che ha anticipato la sua fioritura, aspetta la ginestra, variazioni di giallo da regalare al giorno e alla notte mentre tutto sembra scrollarsi di dosso il peso fastidioso dell’inverno. “Più morbida, più lieve/ l’aiuola, ecco, s’inturgida;/ candide come neve/ ondeggian le campanule,/ un vivo ardor di fuoco/ va dispiegando il croco;/ il suol di sangue stilla,/ lo smeraldo sfavilla./ Le primule si gonfiano/ con borioso piglio;/ mentre l’astuta mammola/ s’asconde ad ogni ciglio;/un alito possente/ scuote la vita intera./ È viva, è qui presente/ ormai la primavera”, è primavera vicina nei versi di Johann Wolfgang Goethe.