Mi piace guardare fuori dalla finestra e godermi il calore del sole invernale. Osservare la gente che va e viene.
Mi piace concedermi e godermi un po’ di sano e terapeutico ozio.
Oggi ho bisogno solo di leggerezza e di gioia. All'improvviso sento una presenza e mi accorgo di te.
La mia piccola grande amica. Mi chiedo se è possibile amare così una gatta. Io ne sono veramente e letteralmente innamorata. Mi appari davanti e i miei occhi si illuminano, io mi illumino.
Ti stringo tra le mie braccia, mi guardi con i tuoi occhi azzurro cielo ed io mi perdo. A giudicare dalle tue fusa, sei felice anche tu. Tu mi cerchi, io ti prendo e affondo il mio viso nel tuo pelo foltissimo e, ancora, mi perdo. Mi aspetti dietro la porta di casa, quando rientro, e mi giri intorno avvolgendo le mie gambe con la tua “codona”, facendo le fusa. Il tuo dolce “bentornata a casa”.
Sei di una bellezza sconvolgente. Sei allegra, delicata e simpatica. È possibile amarti così follemente?
Quando sei arrivata da noi sembravi timorosa e timida, ma è bastato un giorno per farti diventare la padrona di casa. Vivacissima, giocherellona e tenera. Ho capito che avevi scelto me, tra gli umani, come tua compagna di vita, quando un giorno non ti trovavamo più. Degli operai avevano lasciato aperta la porta d'ingresso. Abbiamo pensato fossi scappata. Ti abbiamo cercata ovunque, dentro e fuori, per strada, ma nessuna traccia di te. Ti chiamavamo di continuo, nella speranza che ti materializzassi. Eravamo disperati, in poco tempo ci avevi rubato il cuore.
Persa ogni speranza di ritrovarti, mi sono chiusa in camera e mi sono lasciata cadere sul divano. Nella solitudine, nella tristezza e nel dolore, un dolore quasi fisico, ho cominciato a piangere, a chiamarti, a chiederti dove fossi, forse eri sola per strada, sola e impaurita. E se ti avessero investita?
Disperata ho continuato a piangere e a chiamarti. All'improvviso, attraverso le mani che mi coprivano il viso, ho visto muoversi qualcosa. Eri tu, la mia polpetta di pelo. Eppure tutti avevamo controllato il divano... Quale buco avevi scavato per nasconderti? È stato quello il momento in cui ho capito che mi avevi scelta.
Tra tutti gli umani ti sei fidata di me, ti sei affidata a me e lo hai fatto quando eravamo sole. Era ed è una cosa tutta nostra. Un amore tutto nostro. Io sono il tuo punto di riferimento. Quando sei tra le mie braccia ti lasci andare, abbandoni tutte le tue difese feline.
Che animale fantastico è il gatto. Affettuoso, smorfioso, curioso, giocherellone, con una filosofia di vita tutta sua: “mi prendo tutto il tempo che mi serve, non sono al servizio dell'umano, semplicemente conviviamo, condividiamo, ci amiamo, ci coccoliamo. Cos'altro ci serve?”. Mi chiedo ancora se è possibile amare così una gatta? No, non me lo chiedo più. Non m’importa nemmeno se mi considerano un po' “fuori”.
L'amore è un sentimento che non conosce limiti, senza confini. Gatto o cane che sia, pappagallino o pesciolino - non dimenticando l'uomo, ovviamente - amiamo.
Amo follemente una gatta e la cosa più bella è che, la mia Camilla ha voluto donarmi, a sua volta, tutto il suo grande, folle e meraviglioso amore.
Ed io mi perdo...