Imponenti con il loro mantello nero, al passo lungo i viali, passeggiano con tranquillità sull’erba fresca di un mattino di primavera.
Sono i cavalli Murgesi, amati e allevati nell’ allevamento di Stato del raggruppamento carabinieri biodiversità nell’azienda Galeone di Martina Franca.
Ogni nascita è una festa, una gioia ma può accadere che un puledro non possa essere allattato, perché la madre muore dandolo alla luce, non abbia il latte o non lo voglia. Oggi quei puledri hanno una possibilità per restare in vita. In loro soccorso arriva la banca del colostro equino.
“Sono 5 i puledri salvati da morte certa durante le attività del Progetto BCE-Banca del Colostro Equino. Ed è questo il risultato più importante”, afferma il responsabile del progetto, il professore Carlo Cosentino. “Finanziato dalla misura 16.2 del PSR Puglia ha portato alla creazione della prima banca del colostro equino dei cavalli Murgesi. Una banca utile per intervenire nelle prime 48 ore in tutti quei casi in cui il puledro non può essere allattato. Siamo riusciti anche a standardizzare il processo di raccolta di conservazione e di somministrazione. Abbiamo brevettato – ribadisce Cosentino - un protocollo operativo per un nuovo travaglio che ci consentirà di fare le operazioni di mungitura con maggiore sicurezza sia per la fattrice che per il puledro che per l’operatore. Il nostro miglior premio è salvare i puledri come l’ultima nata, nella domenica delle Palme, Tessa”.
Come Tessa, altri 4 puledri negli ultimi due anni sono stati allattati con sacche di colostro ed oggi, cresciuti, galoppano negli ampi spazi a loro dedicati negli allevamenti.
Dal mantello morello, grigio ferro, testa di moro, i cavalli Murgesi osservano con eleganza e curiosità coloro che si avvicinano agli steccati, sfoggiano la loro bellezza, prima di tentare un timido approccio.
Al progetto hanno partecipato 8 allevamenti, l’Università di Bari e l’Università della Basilicata, ARA Puglia, DARE Puglia e l’impresa farmaceutica Farmalabor.