Nasce a Venezia, ma presto nei suoi occhi la laguna svanisce, rimanendo un ricordo e sempre più vividi gli appaiono scorci di vita pugliese.
Tony Prayer inizia a dipingere i monumentali ulivi, i contadini intenti a coltivare la terra, raccogliere le olive a mano, i ritmi lenti, il lavoro quotidiano. L’amore per la Puglia lo porta a restare seguendo il solco del padre Guido, pittore anche lui, che raggiunse Bari portando il figlio Tony con sé, per realizzare gli affreschi del Kursaal Santalucia, dell’Ateneo, della sala consiliare del Comune di Bari e della Prefettura. Da allora Tony Prayer è stato ammaliato dai colori, dai tempi e dai riti della vita contadina pugliese, rendendola fulcro della sua produzione artistica.
Prayer sarà in mostra da oggi e sino alla fine di febbraio al museo Civico di Bari con la personale Da l’oleastro alla raccolta delle olive con le sue opere che raccontano un tempo lontano, rievocano miti e simboli legati al fluire dei secoli, una realtà storica legata alla cultura dell’ulivo presente nell’intero bacino del Mediterraneo.
La mostra si inserisce in un percorso di valorizzazione degli artisti pugliesi, portato avanti dal museo Civico.
Sono trenta le opere scelte, olii su tela, acrilici e quadri a tecnica mista. Dalle grandi tele ai bozzetti preparatori, i colori della campagna pugliese, il verde salvia, l’oro del grano, l’argento delle foglie d’ulivo al vento e con il trascorrere delle stagioni, i tronchi cavi, ritorti, i rami che si stagliano nel cielo. Prayer rievoca miti e simboli della cultura contadina.
Gli studi finemente elaborati nel corso di un trentennio, frutto di minuziosa ricerca e di paziente e scrupolosa accuratezza, testimoniano la particolare tensione e il totale coinvolgimento dell’artista. Tensione e coinvolgimento che lo hanno spinto a realizzare, con tecnica raffinata ed esuberante splendore di colori, un ciclo di dipinti che rivelano matrici ancestrali e radicate tradizioni.