Perfettamente mimetizzata, all’occhio pigro e poco allenato è invisibile. Prende il sole nelle intercapedini, tra le linee di una pietra.
Nel pomeriggio assolato quando cantano le cicale, le gazze silenziose osservano il cielo, e sul muro si intravede una piccola lesione, e lì tra le pieghe ecco una matura lucertola riscaldarsi al sole di ottobre. Completamente schiacciata nella piccola fessura, solo la testa e la zampa ad indicare la sua discreta presenza. Le foglie del rampicante regalano piccole ombre nel caso lei si volesse rinfrescare. Lei non esce resta là a godersi il calore, come se non ci fosse alcun pericolo. Il gatto dorme sornione su una sdraio azzurra, riempie di pelo i cuscini.
Un piccolo movimento della coda ed ecco svelata la sua presenza, la lucertola è cosi sicura di non essere vista da permettersi una leggerezza, un gatto di passaggio la nota e vorrebbe provare a cacciarla ma desiste, ha un'altra missione da compiere, sorprendere nel sonno il rivale.
Sulla parete rivolta ad ovest un geco passeggia lentamente in cerca di comode prede, con aria furtiva osserva il campo da caccia e nell’istante in cui scorge la lucertola mimetizzata, si allontana precipitosamente.
Lei, inconsapevole, resta immobile al tepore, protetta, nascosta, si regala del tempo, per pensare forse a ciò che resta del giorno, alla notte che inesorabile arriverà.
Un rumore improvviso interrompe i suoi pensieri, un ultimo raggio di sole prima di abbandonare il suo nascondiglio e correre lesta tra gli ulivi.