La terra alla quale hanno sottratto gli alberi, seccandoli prima e sradicandoli poi, non ha più lacrime da versare né dolore da gridare.
Non piangono le donne che hanno visto i maestosi alberi verdi argento diventare scheletrici tronchi da strappare al terreno, non piangono gli uomini che non riconoscono il paesaggio consueto. Non più. Attesa finita, risposte inadeguate, è tempo di ricominciare, riforestare, tornare alla terra, rimettere radici, sfumature di verde sul terreno bruno.
Una parte del desolato Salento rivede gli ulivi, piccoli giovani arbusti, uno dopo l’altro a coprire metri, a riempire spazi lasciati tristemente vuoti. Tra le campagne di Carpignano Salentino l’associazione Olivami di Alessandro Coricciati ha ideato il progetto di adozione a distanza degli olivi per riforestare le zone depresse e a tornare a produrre olio di qualità. Chi adotta un albero di olivo provvederà alla piantumazione, a sostenere la cura nei primi anni di vita e infine a rendere la pianta produttiva ed entrerà a far parte di una grande comunità rurale. E le donne non potevano non accogliere questo invito che nasce da un dolore comune. Una rete di donne, una possibilità per sostenere la riforestazione del paesaggio salentino colpito dalla Xylella. Il Parco delle Donne degli ulivi di Olivami, a Carpignano Salentino prende forma. Ogni alberello, ogni ulivo porterà il nome di una donna, non solo di chi lo adotterà ma anche di chi lo riceverà in dono.
Donne e uomini insieme per ridare paesaggio comune ad un territorio devastato, per tornare a sorridere e reprimere quel senso di abbandono e desolazione che gli ulivi scheletri di vita imprimono nel cuore.