Sono trascorse poche ore dall’evento. Il basso è ancora nella sua custodia. Ti guardo mentre dormi, innamorata.
Il pomeriggio e la serata di ieri sono stati bellissimi. Sul tuo volto si leggeva tutta l’emozione e la gioia di essere lì per fare ciò che ti appassiona e ti cura l’anima.
Lo spettacolo ha inizio, finalmente si suona. Ci aspettavamo il solito saggio di fine corsi e invece…
Ognuno ha avuto il suo spazio, esibizioni alternate in maniera armoniosa, con bravura, qualche piccola sbavatura dovuta alla tensione e allo stress da palcoscenico, ma con allegria ed entusiasmo.
Tu eri tra i più grandi.
Il percorso lo hai già concluso, ma studi ancora con impegno, con coinvolgimento e con risultati che ci riempiono il cuore.
Mentre suonavate insieme e con un’intesa quasi commovente, che prima si avvertiva, poi si vedeva e piaceva, i nostri occhi si riempivano di lacrime belle.
Hai suonato con enfasi, più volte, e ogni volta l’emozione diventava più forte.
Il tuo assolo improvvisato è stato grande, hai catturato l’attenzione e l’ammirazione di chi ti ascoltava e degli altri musicisti. Lo si percepiva dagli sguardi e dal silenzio della sala. E poi gli applausi. Meraviglioso.
Ti amiamo e non solo per ciò che ci hai donato ieri, questo è un valore aggiunto.
Ti amiamo semplicemente perché sei nostro figlio, a prescindere dai tuoi traguardi.
Ti stimiamo per la profondità del tuo essere, perché sei interessante e interessato ai valori veri, per la tua sete di conoscenza e di scoperte, per l’impegno e la cura che metti in tutto quello che fai. E per tanto altro.
Sotto l’immagine del rockettaro c’è una persona dolce e buona. I tuoi lunghi capelli, che ti coprono il viso, non riescono a nascondere il tuo sorriso e i tuoi occhi, specchio della tua bellezza interiore.
Chi legge potrebbe dire o pensare “ogni scarrafone è bell’a mamma soja”, può darsi, ma non importa.
Grazie di esistere.
Sei la spinta di tutto nelle nostre vite, la stella che illumina le ore più buie e questa è la nostra dichiarazione d’amore per te.