Volavano alti portando in cielo i marinai per scorgere segni di tempesta nel Milione di Marco Polo, erano in seta legati ad aste di bambù.
Splendidi e colorati si alzano in cielo, gli aquiloni giocano con i venti, si innalzano e poi in picchiata scendono giù per risalire morbidi e cullanti.
Sino al 5 maggio gli aquiloni balleranno nel cielo di Margherita di Savoia. Tra cielo e mare le trentadue delegazioni di aquilonisti delle quali quattordici provenienti dall’estero, Francia, Austria, Germania, Inghilterra, Cina, Turchia, Indonesia e da Singapore giocheranno con gli aquiloni che come nei versi della canzone di Leonard Cohen sono “patto di gloria da stipulare con il sole, così ti fai amici il campo il fiume e il vento”.
Il Festival internazionale degli Aquiloni, arrivato alla sua decima edizione è organizzato dall’Asba-associazione degli stabilimenti balneari, con il patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Margherita di Savoia.
In visita sarà presente anche una delegazione della Thailandia, in vista dell’edizione del prossimo anno.
Duemila anni fa venivano lasciati volare in cielo per chiedere agli dei raccolti abbondanti, fertilità, per festeggiare le nascite e l’anno nuovo.
Il primo volo di un essere umano fu fatto proprio sospeso su un aquilone a cui era stato montato un motore dai fratelli Wright il 3 dicembre 1903 in North Carolina.
Oggi ogni lancio è legato alla gioia, alla riscoperta del candore perso negli anni, al reincanto dell’esistenza.
“Un aquilone è l’ultima poesia che hai scritto, così l’affidi al vento, ma non la lasci andare finché qualcuno non ti trova qualcos’altro da fare” cantava Cohen.
Le poesie al vento voleranno nel cielo azzurro di Margherita di Savoia per tutti quelli che cercano un attimo di incanto.