Si considera innanzitutto un musicista, molti lo conoscono come produttore discografico, Shablo ha una visione del futuro.
Ed è lui, che ama esplorare mondi sonori sempre nuovi, ad accettare l’invito della Fondazione ad essere il maestro concertatore del concertone della Notte della Taranta in programma il 24 agosto a Melpignano.
“Non potevo non dire sì, è una esperienza che capita raramente quella di potersi approcciare con una tradizione così importante. Sono molto legato alla Puglia per tanti motivi personali e non, ci vengo da sempre e sono un grande fan di tutto il territorio. La possibilità di avere un’ orchestra a mia disposizione, e duecentomila persone che ascoltano credo che sia una cosa molto rara per cui non vedo l’ora di mettermi all’opera e sperimentare”.
Shablo conosce molto bene il concertone, “ho accompagnato Guè Pequeno nel 2019 e c’era anche Elisa, ed è stato bellissimo, ed anche nei primissimi anni, ci sono stato, credo fosse nel 2001, quando ero in vacanza in Salento e si parlava di questo evento e rimasi colpito, poi l’ho seguito in tv. E davvero sono pronto a lavorare con i componenti dell’orchestra popolare per una edizione che riserverà molte sorprese”.
Pablo Miguel Lombroni Capalbo, Shablo, è musicista, produttore, manager, dj e discografico italo-argentino, tra i pochissimi a spaziare dal soul alla trap, dal rap all’elettronica d’avanguardia. “Sono nato in Argentina, vengo dal profondo sud e ho origini lucane e con la direzione del Concertone il cerchio si chiude. Sono sempre stato affascinato dal tarantismo e dal valore terapeutico della pizzica. Venendo dal mondo urban riconosco il valore della musica per molti giovani provenienti da situazioni sociali difficili. La Taranta è un rito che riporta ad un periodo senza tempo. La mia ricerca artistica contemplerà due mondi: quello profondamente tribale e quello visionario della contemporaneità”.