La vedi la furia del mare nelle giornate in cui il vento aumenta volumi, sospinge con forza le onde infrangersi sulle pietre, tentare sabotaggi.
Lui resiste, nel tempo, onda dopo onda, ora dopo ora. Torrione costiero, eretto 30 anni dopo la presa dei turchi ad Otranto, nel 1515 per difendere la costa da Bisceglie a Giovinazzo, lui nel mezzo a Molfetta. Bocche di fuoco per i cannoni puntati sul mare per evitare attracchi indesiderati, resistenza ad altrui volontà di conquista. La sua forza nella pietra, mattone su mattone, senza angoli ai quali appigliarsi, curve su cui scivolare, spessore di 5 metri difficile da aggredire. Dal suo terrazzo sguardo su infinito mare, costa da proteggere ancora da insistenti venti forieri di cattivi presagi.
Ieri una strada alle sue spalle, oggi un palazzo pubblico e privato, Palazzo Galante Gadaleta porta di ingresso al bastione cilindrico, Torrione del Mare di Passaro, Torrione Passari, Torrione Gadaleta, Torrione Nisio. Tanti nomi, proprietari nel tempo, un unico luogo, maestoso, compatto, fiero, sentinella invincibile, massiccio, solido, imponente.
Dal 2003 restituito al pubblico, ai curiosi che vogliano ammirarne l’architettura, osservare i 13 metri di altezza sul mare e dal terrazzo allenare lo sguardo oltre la linea di orizzonte, riconoscere ai lati le città vicine, i monumenti, osservare il faro che indica l’entrata del porto. Allenare lo sguardo a spostare la linea che unisce il cielo al mare un po’ più in là, metri preziosi per i sogni.
Nel palazzo una donna stende i panni sul pianerottolo di una scala a loggiato a 5 ordini, risuona in lontananza una musica contemporanea. Lui il Torrione distingue ben altre voci, vengono da lontano.