Una lunga passeggiata tra i lecci respirando l’aria dei profumi del sottobosco quando il sole del mattino non scalda le foglie posate, tappeto.
Il cielo con le nuvole bianche spazi di luce tra le chiome verde intenso mentre si avanza passo dopo passo sui sentieri nel bosco. Nel parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio, area naturale protetta istituita nel 2002 a pochi chilometri da Lecce lungo la costa tra Torre Chianca e Torre Rinalda, abbandonare il bosco è ritrovarsi in una zona umida e due bacini costieri, Idume e Fetida.
Escursione meglio se guidata per districarsi tra la natura osservando anche il passaggio dell’uomo, non indifferente, qui dove un tempo regnava la foresta, dove ora i sensi si risvegliano cercando il passato, una natura da vivere lontano dal rumore della città.
Nell’area del parco oltre le due torri costiere, la masseria Barone Vecchio e il complesso di Rauccio del XVII secolo, il cui restauro ha restituito funzionalità alle pietre ed ospita l’acquaterrario. Sulle spiagge il mare abbandona conchiglie da collezionare. Nel sottobosco della lecceta mirto e lentisco, salsapariglia e caprifoglio mediterraneo solleticano l’olfatto creando un equilibrio tra terra e cielo. Nelle zone meno umide l’orchidea palustre con i suoi fiori viola semina colore nelle sfumature del verde da aprile a giugno quando la natura rinasce a nuova vita.
Nelle aree vuote dagli alberi capanni dai quali osservare gli uccelli in transito che qui sostano nei loro viaggi, e nel bacino dell’Idume non è raro scorgere l’eleganza di un cigno.
Camminare fin sulla sabbia, togliersi le scarpe e i calzini e recuperare energia dall’acqua fresca del mare mentre un piccolo pesce stupito dall’insolita presenza guizza via illuminato da un raggio di sole.