È luglio. È mese di raccolta. Seminata a settembre con luna calante, accudita giorno dopo giorno un po’ sarchiando un po’ scerbando,
è pronta per essere sottratta alla terra che l’ha protetta e nutrita, dalle abili mani di chi ha creduto in lei. Ed eccola brillare alla luce del sole, la cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti. Rossa carminia violacea, nasconde un cuore bianco candido di infinita dolcezza, la cipolla regina di questo luogo, nell’entroterra della provincia barese, è presidio Slow Food da tutelare. Forma appiattita, sei centimetri di spessore, largo un palmo, la riconosceresti sempre.
Conquistatrice di palati raffinati, seduttrice degli indecisi, soddisfa voglie e gusti degli estimatori ed anche di chi “io non mangio la cipolla”. Sarà per il suo colore di alba rossa di passione, sarà per quella vena di dolcezza che non ti aspetti, sarà perché l’amore con la quale è stata coltivata è tutto nella sua splendente purezza, sarà per questo e per molto altro che una volta conosciuta non se ne può fare a meno, che diviene importante prenotarne una scorta per superare autunno - inverno- primavera, fino ad un nuovo raccolto, una nuova estate di profumi inebrianti. Arricchisce ogni piatto, da una banale ‘acqua e sale’ in cui inzuppare il pane, alla più sofisticata zuppa di pesce.
Coltivata solo qui, ad Acquaviva, a lei la cittadina dedica una festa, a lei e ai suoi utilizzi, perché nel calzone non delude anzi si esalta. Per l’edizione 2019 festa il 4 e 5 agosto. Piccola anteprima il 21 luglio. Avvicinatevi signori, avvicinatevi, regina cipolla rossa di Acquaviva vi aspetta.