Dopo un violento temporale nel mese di giugno, le strade bagnate di pioggia come le pareti degli edifici. Timide gocce cadono dalle foglie.
Lungo i marciapiedi rivoli di acqua piovana precipiteranno più in la nelle condotte sotterranee. Il paese nel meriggio avvolto nel silenzio, ed ecco la piazza aprirsi alla vista, la chiesa madre, i fori lungo le pareti, con la porta chiusa, non ci sono messe da celebrare. Ancora presto per il Corpus Domini, la festa religiosa più sentita a San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi. Quella con le coperte rosse ai balconi, gli altarini per le soste della solenne processione, i ragazzi con il vestito della prima comunione. Sacro.
Dietro le ‘rezze’ gli sguardi attenti sui forestieri. Che ogni porta di ingresso ne ha una, di rezza, sottili strisce di legno piatto intervallate da pochi millimetri per lasciare passare l’aria, per vedere non visti. Verdi o marroni, le trovi in questo piccolo Comune ma non alle porte del Castello del Principe Dentice di Frasso, aperto spesso alle visite dei turisti. Lungo il corso Leonardo Leo, che conduce all’omonima piazza dominata dall’orologio, locali e negozi, tra vecchi palazzi storici e moderne costruzioni. È ancora presto per il chiacchiericcio dei giovani, attendono la sera. Ricordi nottate passate a peregrinare di locale in locale, di comitiva in comitiva?
Tra le contrade nelle campagne circostanti il paese la chiesa rupestre di San Biagio, con le iscrizioni in lingua greca e le pitture ancora ben visibili, visitare il passato mentre i campi incolti regalano colori attenuati dal velo morbido delle nuvole in transito.
“Alla cumpagnia va, a Santu Vitu va, alla cumpagnia va sta sirenata”, riaffiora nella memoria la pizzica, qui arte per le barberie, tra il mandolino e l’organetto. Ricordi da bambina le serate estive nelle case di campagna e le serenate al vicinato?