Le braccia si riempiono, colmando il vuoto che ogni giorno le accompagna e il calore cresce.
Il battito dell’altro cuore diventa il ritmo della vita che vorrei.
Abbracciami come gli amanti di Costantin Brancusi, stretti in un unico blocco di pietra, avvinghiati l’uno all’altra come fossero solo uno.
“Ci si abbraccia per ritrovarsi interi”, oh Alda Merini, come avevi ragione “C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età. Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare”. Nessuno come te sa spiegare quell’attimo che è sentire.
Stretti l’uno all’altra come l’uomo e la donna dipinti da Gustave Klimt nel suo Abbraccio, con abbandono e tenerezza.
Abbracciami per volare sulla città, sopra i palazzi, le persone, i problemi, gli affanni, sorvolando un cielo grigio e spento che si tinge di noi che siamo verde e azzurro, come Chagall che abbraccia sua moglie Bella Rosenfeld immortalandosi nel suo Over the town.
“Voglio proporle un abbraccio, uno forte, duraturo, fino a che tutto ci faccia male. Alla fine sarà meglio che mi dolga il corpo per volerla, e non che mi faccia male l’anima per la sua mancanza” diceva Cortázar. Perché in quella stretta c’è amore e passione, come quella tra le due donne dipinte da Henri De Toulouse-Lautrec nel 1892 che si baciano e abbracciano A letto, il bacio.
O come l’abbraccio degli amanti di Egon Schiele, lui e lei stretti, come un nodo, come le radici di un albero che si piantano in terra per dare vita.
Abbracciami per non farmi sentire il vuoto della sua mancanza. Ti abbraccio come se abbracciassi lui.
Abbraccio te invece per proteggerti, per darti ciò che la vita ti ha tolto. Ti abbraccio per quel minuscolo secondo d’eternità. Ti abbraccio per darti il coraggio di essere chi sei e la volontà di cercare una strada che sia solo tua. Nel tuo abbraccio cerco la calma da questo caos che mi vortica intorno. Ti abbraccio infine come abbracciava Pablo Neruda “Io andavo per il sentiero, tu venivi per esso, il mio amore cadde tra le tue braccia, il tuo amore tremò nelle mie. Da allora il mio cielo di notte ebbe stelle e per raccoglierle la tua vita si fece fiume.”