Rosso come il fuoco, brillano al sole, comodamente distesi. È un mare quello che osservi con passione. Scatti una fotografia per ricordare.
È un mare ripeti, ma sai benissimo che non lo è. Non c’è una linea d’orizzonte, non uno spazio infinito.
Qui in questa distesa in cui ti perdi estasiato il limite esiste, è uno spazio finito. Quelli che vedi sono pomidoro, rossi, come il sangue che scorre nelle arterie di chi li raccoglie. Qui giacciono inermi i pomodori, aspettano di perdere ogni liquido possibile. Pomidoro secchi, li mangeresti con tutto. Si spiega così il tuo esagerato entusiasmo, hai scavalcato con sorprendente agilità la recinzione pur di osservarli da vicino. Le prime file posizionate da poche ore, e poi onde sempre più secche, rugose, avvizzite. Saranno secchi un dí, pronti per essere preparati, per raggiungere altri mercati, altri luoghi, altri te.
Scatti l’ennesima fotografia, il mare rosso ti ha conquistato. In questo angolo di Salento dove il caldo è ancor più asfissiante, sei perfettamente a tuo agio. Ti muovi con elegante disinvoltura tra le righe rosse, osservi ma non tocchi, non contamini. Il sole che va calando ad ovest tornerà domani e questo mare rosso sarà ancora qui. Tu sarai per terre lontane, avrai nuovi obiettivi da provare, altri colori da immortalare.
La luce arancio di questo tramonto disegna sul tuo viso una ruga che non avevi. Il tuo sangue, rosso intenso, scorre veloce nelle tue vene, basta un battito, in fondo, del cuore. Le distese sono scenari nuovi, furtivamente sottrai una metà e la porti alla bocca. Un morso.
È il tuo saluto.