C’era una volta un piccolo paese chiamato Cornucopia che è stato governato per secoli da una lunga stirpe di re con i capelli biondi.
J.K.Rowling torna con una storia scritta “per essere letta ad alta voce”. L’isolamento sociale che ha ridisegnato i confini del mondo ha indotto la mamma di Harry Potter a rispolverare una storia scritta una decina di anni fa e finita poi in soffitta nell’attesa che l’eco mediatica del mago di Hogwarts si spegnesse.
The Ickabog, è la storia di un mostro simile ad un serpente o un dragone che mangia bambini e pecore del regno di Cornucopia, un piccolo paesino governato dal re Fred senza paura.
La storia è vista con gli occhi di un bambino, Bertram Beamish di 5 anni.
“Si tratta di un libro che parla di verità e dell’abuso di potere” annuncia la Rowling che ricorda quando raccontava la storia del mostro ai suoi bambini e che solo qualche settimana fa ha deciso di regalare questo suo nuovo viaggio fantastico, pubblicando due, tre capitoli al giorno sino al 10 luglio, sul sito di the Ickabog.
Non ci saranno pietre filosofali né calici di fuoco, il binario 9 e 3/4 della stazione di King’s Cross non attende alcun treno e non c’è ombra delle 75 creature magiche selezionate dal magizoologo Newt Scamandro, ma The Ickabog è nato da una mente in cui la fantasia non cede il passo alla realtà, dove i confini non esistono, ma esiste solo una immaginazione che si moltiplica come sotto l’effetto di un geminio.
La Rowling questa volta non si è limitata a confezionare un libro, per quanto immaginifico e visionario.
Ricorda l’insegnamento di Albus Silente “La felicità può essere trovata, anche nei tempi più bui, se ci si ricorda solo di accendere la luce”.
E così accende la luce e chiama a raccolta tutti i bambini del pianeta, chiedendo loro di realizzare le illustrazioni del libro che a novembre sarà pubblicato su carta e in versione ebook e audiolibro.
Le aree paludose di Cornucopia vi attendono, piccoli seguaci della Rowling. I primi due capitoli sono già online e oggi restiamo sospesi con l’ultima domanda del secondo capitolo “Loro vivevano nel regno più felice del mondo. Quale danno potrebbe fare l’Ickabog?”