Accedere alla stazione ferroviaria di Malpensa Terminal 2 e ritrovarsi in una galleria alle cui pareti trovano spazio i reperti archeologici dell’area.
Scesi precipitosamente da un aereo che ha solcato il cielo lasciando una scia illuminata dal sole ci si ritrova in una stazione dove il contatto con la terra e ciò che è stato è talmente ben esposto da lasciare senza fiato.
Lo spazio che porta ai binari ospita vasi ed altri reperti recuperati durante gli scavi per la realizzazione del collegamento tra i due terminal del noto aeroporto milanese. Vasi ed altri oggetti protetti in teche di vetro e poi un racconto visual con apparati multimediali per illustrare le origini degli Insubri.
Potrebbe sembrare un’inutile collezione eppure qui hanno recuperato e messo a disposizione di quanti passano 77 oggetti nel percorso La civiltà di Golasecca - gli Insubri, primi Celti d’Italia, ridonando luce a quello che era rimasto sepolto per secoli. Recupero, classificazione, catalogazione, nulla lasciato al caso. Chi ha fretta forse non si fermerà a leggere le informazioni dei ritrovamenti, eppure basta poco per rendere il non luogo sala di attesa di una stazione un luogo da visitare. Costo del biglietto, un minuto del proprio tempo o qualcosa in più, nella città che va di fretta, la storia aspetta di essere conosciuta. Basta poco a narrare, rendere visibile, accessibile, passato, incerto, presente e futuro. Basta una sala d’attesa e alle pareti la sorpresa della scoperta. Il treno non attende si parte.