Leggere è un passatempo interessante, stimolante, spesso divertente, altre volte deludente. Leggere è prendersi del tempo per sé.
Leggere è incontrare migliaia di persone, è provare tutti i sentimenti possibili. E se un libro è ben scritto e ben tradotto può restarti per sempre nella memoria e L’amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez è un libro che non si dimentica, scritto con delicatezza, sapiente scansione di tutte le sfumature delle emozioni. Márquez pubblica questo libro nel 1985, tre anni dopo aver vinto il Nobel per la letteratura. Milioni di copie vendute nel mondo e non è ancora finita.
Florentino Ariza è il protagonista maschile, è un impiegato, telegrafista, con la passione per la poesia, si innamora di Fermina Daza, protagonista femminile, che sposa un altro. Florentino continuerà ad amarla ed ad aspettare che lei diventi vedova per poter tornare a corteggiarla. Aspetterà per cinquantatre anni, sette mesi e undici giorni ma l’avrà. Avrà il suo amore, la conquisterà con tenacia e pazienza.
Una narrazione esaltante, dai toni a volte fiabeschi, altri sublimi, ed ancora tormentati. L’attesa, la sicurezza di sapere che un amore così forte non può essere fermato dal tempo, non può ridurlo, e non può restare disatteso. Florentino lo sa, conoscerà altre donne nel corso degli anni, sarà discreto, affronterà il vociare della città, sicuro che il giorno dell’amore arriverà.
Il ritrovarsi amati è una lunga navigazione su un fiume, con la bandiera che segnala da quarantena a fermare intromissioni a provocare un sorriso. Questo e tanto altro con sottile ironia, con inspiegabili omaggi, con note familiari. L’amore ai tempi del colera, un libro che non può non essere letto, oggi, domani, sempre. In un qualunque posto, su uno scaffale remoto il libro aspetta. Come ha fatto Florentino. Ed anche il libro sa che qualcuno lo prenderà.