Sugli scogli, pescatori arricciano polpi. Scena non inusuale sulle coste pugliesi. Ed arricciare un polpo è un arte ma non ditelo agli animalisti che ne esalterebbero la pena.
Pena che ben conosceva il poeta Vittorio Bodini “Come un polpo sbattuto ancora vivo contro lo scoglio/ si arricciolavano i miei pensieri/ a Bari fra le barche verdi e gli inviti/ favolosi dei venditori/ di quella iridescente pena;”. Un vero piacere leggere le poesie di Bodini dalle quali emerge senza sconti tutta la bellezza e tutti i difetti del Salento e della Puglia. Non vi negherò il piacere di scoprire quali pensieri avesse Bodini in questa splendida poesia che prosegue “ma io/ non avevo che una moneta/ di impazienza e di notte,/ una moneta nera dei paesi/ dell’interno, che soffoca le case/ fra orizzonti di corda su cui oscilla/ la tarantola - un’altra pena; e tu un’altra, / quando dicesti: la pietà è più forte/ dell’amore. Più rapida è volata/ che il mio odio la mano sulla tua guancia”.
Poeta dimenticato dai manuali di letteratura italiana per liceali è considerato però tra i maggiori traduttori italiani della letteratura spagnola. Lui che creava parole dando un senso al nome di un paese come in Cocumola. “Un paese che si chiama Cocumola/ è/ come avere le mani sporche di farina/ è un portoncino verde color limone./ Uomini con camicie silenziose/ fanno un nodo al fazzoletto/ per ricordarsi del cuore./ Il tabacco è a seccare,/ e la vita cocumola fra le pentole/ dove donne pennute assaggiano il brodo.”
Eccolo Bodini in tutta la sua ritmica poetica, nel suo impeccabile dipingere con le parole spaccati di quotidianità osservati con occhi di chi ha visto orizzonti più ampi di quelli di paese. Bodini è nei suoi colori, nei suoi quadri, che il lettore leggendo imprime nella memoria. Una dote straordinaria quella del poeta nato a Bari e di origine salentina che è sguardo attento, impeccabile e comprensivo sul Sud. Sul Sud del Sud.