Cosa sarai mai un libro imprescindibile? Ne esiste uno che sia universalmente fondamentale per chiunque? Probabilmente no.
È imprescindibile invece riconoscere lo spessore dietro le parole. Chi dà peso a ciò che scrive, chi si è preso tempo per farlo. Si diceva lo studio matto e disperatissimo, un po’ che lo sia ancora. Così diventa imprescindibile il lavoro di Angela Davis, come attivista per i diritti delle donne e degli afroamericani e anche come scrittrice, con una sua capacità di studiare, analizzare, porre a confronto e indurre infine il lettore a scegliere, a schierarsi, per una idea, un principio, un diritto. A non rimanere indifferenti. Nel suo Donne, razza e classe edito da Alegre e tradotto da Marie Moïse e Alberto Prunetti connette appunto la condizione delle donne, della razza e della classe sociale. Spiegando passo per passo, attraverso articoli, testimonianze e leggi come le tre cose siano sempre state interconnesse. Se i diritti delle donne in un certo momento hanno visto una vicinanza, una sorellanza tra donne bianche e nere, quel legame nel tempo si è perso perché la classe sociale porta con sé interessi e rivendicazioni completamente differenti. E così quel puntare verso un obiettivo che riguardi una fetta più piccola di persone emarginate o discriminate ha determinato negli anni la sconfitta di ogni battaglia. Solo quando uomini e donne hanno saputo unirsi e vedere oltre il concetto di genere e di razza, sono stati compiuti passi avanti. Angela Davis ripercorre oltre cent’anni del genere umano, mostrando lucidamente non solo fallimenti e vittorie, ma anche come dietro alcune battaglie, dietro alcuni gruppi di sostegno a cause validissime, c’erano interessi economici e politici di parte. Insomma, non esiste, nella maggioranza dei casi, quella linea di demarcazione netta tra buoni e cattivi, ma solo uno spostamento da questo o quel lato a secondo del proprio vissuto, delle necessità del momento e dei poteri che alle spalle tramano muovendo le masse in una direzione piuttosto che in un’altra.
Il nucleo centrale del libro è un saggio che Davis scrisse in carcere, saggio poi sviluppato e arricchito sino a diventare uno dei libri cardine del femminismo moderno che affronta il tema dell’emancipazione degli afroamericani sostenuta dalle donne (bianche), fratellanza rotta quando si è combattuto per il suffragio universale. E poi le lotte operaie con Lucy Parson e il sindacalismo con Mother Blook. Il controllo delle nascite, la scolarizzazione.
Condensare in poche parole una motivazione del perché Angela Davis vada letta è farle un torto. Sarebbe inadeguata se paragonata allo spessore del suo lavoro e del suo impegno politico e civile. Angela Davis va letta perché è una mente e come tale ci aiuta ad aprire la nostra.