Piegati dal forte e gelido vento del nord che soffia inusuale dopo un accenno di primavera, i piccoli fiori resistono e aspettano il sole.
Protetti dalle pietre dei muretti a secco osservano i viandanti passare. Lungo i bordi della strada dissestata dalle radici degli alti pini che non vorremmo mai veder tagliati, la borragine ci accompagna fin sul mare. I fiori con cinque petali, sono piccole stelle blu-viola nella luce del mattino. Sottrarsi alla loro bellezza è impossibile, si resta affascinati dalla loro eleganza e dolcezza. Tra il verde dell’erba e il marrone della terra, tra il grigio delle pietre umide dell’inverno, la borragine sorprende con il suo tono di colore, i suoi fiori in piccoli gruppi, il loro morbido ondeggiare, quasi una danza gioiosa.
I frutti sono dei piccoli acheni che custodiscono preziosi semi da cui si estrae un olio prodigioso, ricco di acido gamma linolenico. Sulla pelle l’olio si usa per ammorbidire e levigare, per combattere le rughe e le macchie. Ingerito ha funzioni nutrizionali e dietetiche.
Vuoi cogliere delle giovani foglie, al ritorno, per usarle nel minestrone e in squisite frittate. Cotte, non crude, per eliminare quella strana peluria che le caratterizza. Vorresti anche preparare un decotto per allontanare la tristezza e passare alla gioia di vivere, come sosteneva Plinio. Intanto ridi per le strane idee che ti passano per la mente.
Lungo la strada che porta al mare le api succhiano il nettare di queste piccole stelle, e uno strano ronzio precede lo sciabordio della nostra meta. Sono suoni incontrollabili, dolci e inarrestabili. Come il tempo trascorso con te.