Pane & Acqua

Un gelato per ogni stagione

Un gelato per ogni stagione

Tra i trulli e le grotte della Murgia barese, nella piccola Noci, nell’aria si sente la freschezza del gelato. 

 Le narici si tendono come quelle di un cane che annusa per leggere negli odori tutta la storia dei luoghi e delle persone che ha intorno. C’è il sole che brilla sul melone cantalupo della Piana del Sele, c’è il sambuco di Urvini che  concentra tutto il suo sapore in piccole perle nere, c’è la freschezza sconfinata della menta bianca di Pancalieri e quel sapore intenso di legno che non conosce acqua della liquirizia del Concio.

Sono alcuni dei sapori scelti da un gruppo di giovani che nel 2012 hanno deciso di fare del gelato la loro vita, animati dalla “voglia di portare le tradizioni, i prodotti tipici locali nel mondo” come spiega Eva Basile, tornata in Puglia dopo anni di lavoro da emigrante al nord, per prendere parte a questo sogno collettivo che si chiama la Città del gelato.

Il fragno ha radici ovunque in questa terra, le fronde salgono alte al cielo, le foglie tremano sferzate dal vento. La terra è ancora prepotente, l’uomo ha urbanizzato quel che ha potuto, ma il legame con le tradizioni è ancora forte e le campagne regolano i tempi della vita quotidiana. Ed è a quelle tradizioni che fa richiamo questo gruppo di ragazzi quando decidono di fondare la loro società. Perfettamente proiettata nel futuro, ma con i piedi ben piantati nella terra, come il fragno, simbolo di questa città. “Vogliamo riuscire a portare anche in Italia la tradizione dei maestri gelatieri, che si sta perdendo. Per questo l’aspetto artigianale del nostro lavoro è così importante”.

Mentre parla assaggiamo il gelato alla mandorla di Toritto, la Filippo Cea, presidio Slow Food. E immaginiamo una lavorazione lenta, la pastorizzazione del latte, la miscelazione degli ingredienti. 

Hanno scelto 47 eccellenze contadine,  tutte dai nomi poetici come la storia che narrano, il fico rosa di Pisticci, i Ciucculatti de’ Cicolateri di Modica, il caramello al sale marino “Saline Culcasi”, il Murta sardo, il vino di Marsala, l’albicocca cafona lucana. Ne aggiungeranno altre cinque nel 2022.

Si rivolgono a piccole aziende, ancora in grado di coltivare le materie prime con la lentezza richiesta dall’eccellenza “sono il nostro fiore all’occhiello, sono loro il nostro cuore, la nostra anima, noi le aggreghiamo esaltando la qualità dei loro prodotti”.

Eva parla di un’arte che nasce da un amore profondo. Con lei giochiamo alla scelta del gelato perfetto per ogni occasione e quindi per festeggiare il Natale “la cioccolata di Modica e la nocciola piemontese, mettendo insieme i due estremi del Paese”, per chi invoca l’estate stanco del freddo invernale “il chinotto di Savona abbinato alla mandorla di Toritto”, per rasserenarsi dopo una brutta giornata consiglia, dietro suggerimento, “banana e nutella” e per chi è innamorato, non ha dubbi “il fico d’india dell’Etna”.

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