Te le servono caldissime in un cartoccio, fragranti, bollenti. Un morso e sentire il calore pervadere la bocca in una gelida sera di dicembre.
Frittelle, morbide, saporite. Farina acqua e un pizzico di lievito, una doratura e son pronte da gustare. “Il segreto è nella lievitazione e nell’olio” racconta la dispensatrice porgendoti soddisfatta il tuo acquisto. Non vedi l’ora di aprirle, respirarne il profumo per poi abbandonarti ad un sottile piacere. È solo un antipasto pensi, da sgranocchiare prima che sfornino caldi medaglioni. L’insegna in una delle vie centrali di Mola indica che la pizzeria è qui dal 1959. E mordendo una frittella si sente che c’è maestria e amore nella preparazione. Si potrebbe pensare che in fondo sia solo della banale farina con un po’ d’acqua una punta di sale e lievito madre ed invece è come mordere una nuvola calda in estate. Morbida pasta che si gonfia mentre fa un bagno in olio d’oliva bollente. Una dopo l’altra vanno giù senza soluzione di continuità e che sconforto vedere il fondo del sacchetto, bianco e qualche alone d’olio. Inutile tergiversare non resta che procedere ad una nuova ordinazione. Che frittelle siano! In compagnia poi la gara è a chi ne mangia di più. E poi ecco i medaglioni, al forno, ripieni di ciò che più piace, crudo, mozzarella, pomodori, grana, cotto, rucola, e tanto altro ancora come se ogni abbinamento fosse un’opera di ingegno e non un’alchimia.
Frittelle e medaglioni, facili da portar via, da mangiare su una panchina sul lungomare o in auto guardando le stelle. Oppure semplicemente in strada con i bagagli pronti per il nuovo viaggio.