Mi trovo sulla splendida terrazza della biblioteca “De Gemmis” nel centro storico di Bari, in questo caldo pomeriggio del 15 giugno 2024.
Lo scenario è magico, la cupola di Santa Teresa dei Maschi di fronte a me e alle mie spalle in tutto il suo splendore la cattedrale di San Sabino.
Un’immagine romantica in questo silenzio assordante, che unisce anime interessate alla lettura.
Le campane della cattedrale rintoccano e rimbombano ed i gabbiani infastiditi dal drone iniziano a volare basso e come se parlassero tra di loro in quello che sembra un canto rumoroso.
Sono al Silent Reading Party, capitanato da Ilenia Caito e le sue Collettivo Bandelle, un gruppo di ragazze appassionate di libri, che hanno portato a Bari l’idea newyorkese di condividere un momento di lettura in totale silenzio, dove i nostri smartphone vengono lasciati in una cesta e dimenticati per un’ora.
Sembrerebbe un esperimento sociale, ma non è altro che la connessione con sé stessi unita alla condivisione con gli altri pur essendo dei perfetti sconosciuti.
Viene scelta una location che si presta bene a diverse emozioni e così si da il via all’evento.
Arrivo con la mia amica Daniela, che oggi ha scelto un abito a pois rosso, incuriosite saliamo le scale che portano alla terrazza della biblioteca, dove non solo troviamo un panorama bellissimo, ma veniamo accolte dalle Collettivo Bandelle, che ci offrono un aperitivo, sia dolce che salato, poi come di consueto ci regalano un segnalibro con il loro logo, una matita ed un taccuino.
L’entusiasmo di questo party cresce nonostante i raggi del sole riscaldano i nostri volti.
Ci stendiamo sul telo che abbiamo portato da casa, quella sarà la nostra postazione di relax, ed Ilenia prima si presenta e dopo introduce un ospite, Leonardo Piccione, uno scrittore di Corato, che vive tra la Puglia e l’Islanda. Quest’ultimo ci legge un passo del suo libro: “Tutta colpa di Venere” dove racconta del silenzio dell’Islanda, che spesso viene rotto dall’arrivo degli uccelli, un po’ come se quello che leggesse si intrecciasse con quello che accade poco dopo sul nostro tetto.
Ci parla di come all’improvviso è arrivata l’aurora boreale, inaspettata e tanto amata e ci spiega il significato del termine silenzio che in Islanda si dice hljóð e vuol dire suono e silenzio allo stesso tempo.
Sono le 18:40 e si dà il via alla lettura.
Tutti prendono il proprio libro, c’è chi aspetta e si guarda intorno, c’è chi trova subito la concentrazione e chi si incanta a guardare le abitudini degli altri, chi ha difficoltà nel leggere insieme a tanta gente e chi invece ha trovato un vero momento per sé stesso.
Un’ora nel mio libro, un’ora tra i rumori di una città in movimento ed il dono del silenzio. Tema dominante.
Alle 19:40 si finisce ed Ilenia prende la parola per scoprire le sensazioni che hanno coinvolto i partecipanti.
Qualcuno dice che è un’attività diversa da poter fare ed è bello che si possa fare nella nostra città, altri parlano di come sia stato suggestivo leggere con il tramonto sulla cattedrale o semplicemente dicono quello che hanno letto. Si susseguono una serie di opinioni positive.
In effetti questo incontro per me racchiude molteplici sentimenti, dove l’amore per la lettura diventa protagonista e dove finalmente riusciamo a stare disconnessi da quello che accade nel web, ma connessi con noi stessi, con le persone, con la gentilezza e la bellezza. Un’ora di straordinaria magia di una ordinaria follia del tempo dove stili letterali si intrecciano e danno il via ad una “situazione” di nicchia, ricercata nella sua semplicità.
Dove il party non è una festa modaiola e scatenata, ma silenziosa e romantica.
E chissà forse era proprio di questo che aveva bisogno la nostra città. Di qualcosa di diverso.