Tessuti, ricami, intrecci, nodi, stoffe, intersezioni, costruzioni, parole, visioni, fili, telai, imbastiture, trame, fibre, legami.
Opere d’arte che si affacciano dalle pareti, sospese ai soffitti, custodite con cura in teche in vetro, è “Aracne: filo per filo, punto per punto, segno per segno”, mostra al MUST, museo storico della città di Lecce. Una selezione di opere di Fiber Art, arte tessile o arte morbida, corrente artistica che usa la tessilità, nei materiali e nelle tecniche, per trasmettere messaggi contemporanei.
Tra le pareti delle piccole stanze del museo le opere sembrano parlare, trasmettere un’emozione, come Rainbow opera di Shoplifter (Hrafnhildur Arnardóttir), i capelli sintetici su legno dai colori dell’arcobaleno con le loro sfumature, sereno dopo ogni tempesta interiore. Autoritratto con specchio di Sissi è un groviglio di tessuti al cui centro un piccolo specchio riflette l’osservatore, sorpresa nello scoprirsi avvolto come tra boccoli di una Medusa. E poi Ciò che non so di Maria Lai, filo e tempera su stoffa, un libro con il filo che è scrittura, storia personale e scambio con il lettore.
Trenta artisti, nazionali ed internazionali, Vincenzo Agnetti, Arman, Elizabeth Aro, Paola Besana, Alighiero Boetti, Christian Boltanski, Renata Bonfanti, César, Fortunato Depero, Arthur Duff, Tracey Emin, Sylvie Fleury, Sandro Greco, Yayoi Kusama, Maria Lai, Sveva Lanza, Nicola Liberatore, Corrado Lorenzo, Claudia Losi, Franca Maranò, Eva Marisaldi, Hermann Nitsch, Jorge+Lucy Orta, Salvatore Scarpitta, Gino Severini, Chiharu Shiota, Shoplifter (Hrafnhildur Arnardóttir), Sissi, Cesare Tacchi, Joana Vasconcelos.
Ad accogliere il visitatore una grande rete sospesa al soffitto, intreccio, ragnatela, trama.