Mare cristallino, attenzione all’ambiente, servizi ai turisti. Tornano a sventolare su tutta l’Italia le vele blu.
Prima nella classifica nazionale è la Maremma grossetana. Anche se la Sardegna è prima per numero di località a 5 vele (che quest’anno sono 18 su tutto il territorio nazionale). Seguita da Puglia, Campania, Sicilia e Liguria.
In Puglia sono 12 i comprensori turistici pugliesi premiati con le vele di Guida Blu e di questi tre con le 5 vele.
All’11esimo posto nella classifica nazionale c’è l’alto Salento jonico con i Comuni di Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo e Racale che ha ottenuto il massimo punteggio grazie ad una gestione sostenibile dei rifiuti, la mobilità lenta, politiche di efficientamento energetico e la valorizzazione delle torri costiere.
Tra le attività che hanno portato al riconoscimento l’istituzione, a gennaio di quest’anno, delle prime Oasi Blu della Puglia “Porto Selvaggio – Nardò” e “Le Secche di Ugento”, in modo da consentire una maggiore tutela delle risorse marine.
Al 12esimo posto c’è l’alto Salento adriatico con i Comuni di Otranto, Melendugno e Vernole;
Un risultato reso possibile dalle politiche di educazione ambientale e dalla forte attenzione alla tutela dei beni paesaggistici e culturali del territorio e da un obiettivo che si sono posti i Comuni del comprensorio, l’istituzione dell’area marina protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca.
Al 18esimo posto ci sono invece le isole Tremiti. Paradisi incontaminati di Puglia. Tre isole, Capraia completamente disabitata, San Domino la più verde delle tre e San Nicola, la più piccola ma anche l’unica con un centro abitato.
Perde una vela a causa delle politiche amministrative adottate nell’ultimo anno il comprensorio della Costa del parco agrario degli ulivi secolari che comprende Polignano a Mare, Fasano, Monopoli, Ostuni e Carovigno.
Le autorizzazioni e concessioni di resort di lusso che vanno in controtendenza ad un turismo dolce e alla tutela del paesaggio ma a favore del consumo di suolo hanno portato al declassamento da 5 a 4 vele. La questione di Costa Ripagnola e le continue autorizzazioni del Comune di Ostuni ai resort che toccheranno anche la Piana degli Ulivi Secolari hanno penalizzato l’intera area.
Quattro vele anche per basso Salento adriatico (Castro - Andrano - Diso - Tricase - Santa Cesarea Terme), Gargano sud (Vieste - Monte Santangelo - Mattinata), litorale tarantino orientale (Manduria - Maruggio - Pulsano), golfo di Taranto (Ginosa - Castellaneta).
Tre vele per i comprensori: Gargano nord (Chieuti- Ischitella - Peschici - Sannicandro Garganico - Lesina - Rodi Garganico - Vico del Gargano), basso Salento ionico (Salve – Ugento), Capo di Leuca (Patù - Castrignano del Capo - Gagliano del Capo), Costa della Puglia imperiale (Bisceglie - Margherita di Savoia - Barletta - Trani).
Tutti i dati e le località sono all'interno della Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano.