Il tempo non ci ha permesso di metterci l’outfit che avevamo scelto io ed Enza. L’idea era quella di riproporre l’outfit di Olivia Newton-John
nella scena finale di Grease. Pantalone attillato nero lucido e scarpa rossa. La pioggia ha reso il tutto impossibile, senza volerlo ci siamo ritrovate vestite uguali. Negli anni 50 era un dettaglio rilevante, il rosso, le pin-up, le gonne a ruota ed il rock’n’roll. Dopo aver parcheggiato lontano dal Teatro, ci siamo dirette a passo elevato, credendo di essere come sempre in ritardo. Una fila incredibile di macchine che bloccavano la strada e la fretta di entrare per godersi lo spettacolo. Una volta dentro, ci siamo sedute e tra i vari commenti che ascoltavamo dai vicini, Rizzo e le Pink Lady della Compagnia dell’ Arancia sono arrivate sul palco, riproponendo la scena iniziale che come tutte fanno fede alla pellicola del 1978. I personaggi sembrano essere tali e quali ai veri attori, il trucco, i capelli, gli abiti. Un po’ meno la scenografia, forse troppo statica. Mi aspettavo più effetti, più luci. Le coreografie impeccabili. A colpire il mio sguardo l’enorme scritta fucsia e piena di brillantini. Dettaglio insostituibile tenendo presente che Grease sta per brillantina, immancabile dettaglio per capelli di quegli anni. Ogni scena, mi porta al film ed al ricordo di quei tempi in cui da piccola ci si riuniva per vedere Grease. E mentre una mamma seduta poco più in là da me, spiega scena dopo scena a suo figlio, mi ricordo di come nella mia famiglia, ogni anno, non si poteva mancare a vederlo, stessa cosa era per Dirty Dancing, sarà l’armonia delle musiche, sarà la trama, ma era come un rito, ci teneva uniti e tra un passo imitato e commenti sorridenti facevamo sempre il tifo per Danny e Sandy.
L’amore tra una brava ragazza ed il bullo del liceo. Questa la trama. Concatenata ad una serie di vicissitudini e personaggi, dove Danny nasconde di essere innamorato di Sandy agli amici, rischiando di perderla. Frenchy cambia colore di capelli facendo da cavia a se stessa, affinché possa riuscire a sentirsi professionalmente soddisfatta, tentando di provare a diventare estetista, ma comprende che non lo sarà mai. Rizzo che con il suo carattere forte e scontroso imita la fragilità di Sandy, la stessa di quando scopre di essere incinta, figlio non desiderato dall’ipotetico padre, che mette in dubbio la generalità del padre. L’ ingenuità di Marty fissata per la moda e piena di corteggiatori senza amore, stessa sorte per Patty persa di Danny, ma senza speranza. Un classico copione amoroso, che si conclude in maniera positiva. Dove tutti si ricongiungono e vissero felici e contenti. Saranno questi stati i film a crearmi l’illusione che l’amore esiste? Non lo so, ho solo una certezza, che sono la brava ragazza, che si innamora del bullo sempre. Per fortuna le musiche mi distraggono dai pensieri e con Enza iniziamo a cantare le colonne sonore e ripetutamente nella testa risuona: “Noi stiamo insieme!” Coordinando anche il balletto. È un momento spensierato. Probabilmente, abbiamo vissuto le stesse emozioni da piccole, non lo so, non glielo chiedo. Questo è stato il suo regalo di Natale per me, ne sono felice e quello che conta è che per un attimo siamo lontane dal frastuono della quotidianità. Al giungere del termine, gli attori ci chiedono di prendere il cellulare e di alzarci tutti per ballare e cantare con loro. Così in un momento divertente, ripropongono in sequenza tutti i balli del musical. Tra tanti sorrisi, un pizzico di gioia e la pioggia battente che travolge Bari ed il tendone del teatro, una sensazione di spensieratezza pervade la mia anima e penso che sono questi i momenti in cui dobbiamo essere grati e goderne il senso.