Comunicare la propria visione del mondo, incontrare esperienze sconosciute, affrontare le incognite del futuro, addentrarsi nell’insondabile.
Fare arte è rispondere prima ad un bisogno interiore di conoscenza, poi diffondere la propria scoperta, per comunicare, per confrontarsi, per condividere percorsi, per scuotere coscienze. Cinque artisti contemporanei forniranno la loro esplorazione negli spazi della vita, Antonio Della Guardia di Salerno, Shadi Harouni dall’Iran, Glenda Leòn da Cuba, Paola Mancinelli di Taranto, Lina Selander di Stoccolma.
Le loro tecniche, le loro visioni, il loro modo di interpretare i contesti nei quali si sviluppa il percorso artistico e personale, saranno svelate, attraverso le loro opere, nella mostra Deflections che sarà inaugurata sabato 4 giugno nell’ex chiesa di San Francesco della Scarpa a Lecce.
“Ad ogni artista corrisponde una deviazione cognitiva e visiva, ciascuna deviazione ci allontana dai campi abituali, che oggigiorno possiedono un elevato tasso di mediatizzazione schematizzante, e ci avvicinano a immagini nate dall’esplorazione, dal racconto, dalla negoziazione. Immagini che possiedono implicazioni culturali e politiche”, spiega il curatore e ideatore della mostra Giacomo Zaza.
Nell’ex chiesa di San Francesco della Scarpa il visitatore troverà l’indagine sui condizionamenti imposti dalla sfera del lavoro sul corpo di Antonio Della Guardia, l’abilità umana di misurare il mondo con le opere di Paola Mancinelli, il tema della fede affrontato da Glenda Leòn, l’olocausto attraverso lo sguardo di Lina Selander e la storia dell’Iran grazie alle opere di Shadi Harouni.
Cinque visioni per un viaggio che è riflessione sullo spazio e su quello che in esso è contenuto, l’uomo con i suoi sentimenti, la realtà con i suoi mutamenti e le sue verità.