Non sfileranno i carri allegorici, i coriandoli decoreranno solo per alcuni giorni le aiuole delle città, i bambini indosseranno le maschere.
I carri per uscire dai capannoni aspetteranno che la normativa Covid dia la possibilità alle persone di riempire le strade. Per i bambini si organizzano piccole feste nei luoghi pubblici e all’aperto, due coriandoli, scherzi e risate, travestimenti improbabili seguendo gli eroi del momento.
Ma è pur sempre un giovedì grasso, oggi iniziano i sei giorni dedicati alla chiusura del Carnevale, la festa che anticipa la quaresima che inizia mercoledì primo marzo con le Ceneri. E prima dei digiuni e delle astinenze meglio riempire la pancia.
Grasso insomma da gustare rigorosamente in compagnia, e paese che vai usanza che trovi. Frittate, pizze, focacce, panzerotti, frittelle di ricotta, chiacchiere e vino, formaggi e salumi, ma ciò che non può e non deve mancare è la carne, preferibilmente di maiale, alla brace, salsiccia, capocollo, e poi le braciole e il sanguinaccio. Grasso da accumulare come riserva per la quaresima. Almeno un tempo, quando la carne era già una eccezione della festa.
Un giovedì da dedicare alla baldoria e alla spensieratezza, aspettando la pasqua. Un banchetto, sei giorni di festa, fino al martedì grasso, ultimo giorno prima della carnem levare, togliere la carne.
E allora festeggeremo stasera, sicuro e certo, con gli amici o i parenti, togliendo i brutti pensieri, le piccole e grandi sofferenze, dimenticando la tristezza pensando al radioso futuro di ogni bambino a cui basta nascondersi dietro una maschera per essere felice.